La Filosofia del Mago

La Filosofia del Mago

Il Mago è il Sapiente, il Sacerdote del Fuoco. Il Mago conosce la realtà immateriale in modo oggettivo, e la vive, a differenza del profano, che la ignora, o al più si più illude di conoscerla. Sono molti infatti coloro che credono di vivere nel Sacro, ma ne sono ancora lontani. Di certo le varie correnti spirituali moderne che tanto vanno di moda oggi sono di ben poco aiuto, e quelle di derivazione "antica" non sono tanto meglio.

Il Mago però sa che la divinità si manifesta ovunque, e che a volte in mezzo al fango si possono ritrovare tesori che si credevano scomparsi. Non da nulla per scontato a priopri, ma pesa ogni cosa con la giusta misura. Tutto è Uno. La Verità, Una e Assoluta, è manifesta in ogni cosa, ogni ente, ogni atomo dell'Universo. Le parole, non la possono contenere. E il Mago, che ben lo sa, e che è spinto in ogni suo gesto dall'Amore per la Sapienza, non si limita ad un culto, un linguaggio, un modello di pensiero, ma esplora tutti quelli che possono aiutarlo ad avanzare nel suo cammino di ricerca e di conoscenza.

Il Mago abbatte i dogmi, distrugge le certezze, si pone domande, si fa guidare dal dubbio e dalla ragione, ma soprattutto dall'ispirazione. Il suo potere è la sua conoscenza, con il quale si libera dalle catene dell'ignoranza. Si tuffa nell'oblio dell'oscurità e fa risplendere la luce che essa racchiude. Attraverso la sperimentazione pratica, unifica i contrari e comprende in essi la sostanziale Verità che entrambi esprimono. In lui non esistono più contraddizioni: nel silenzio, ascolta l'Armonia delle Sfere, e gode di un perfetto presente.

Per il Mago, però, le belle parole servono a poco. Si fa presto a credersi "illuminati" o "risvegliati" o qualcosa di simile, ma continuare comunque a vivere nella propria immaginazione. Il Mago, invece, sa di essere anche lui un illuso, e proprio per questo lavora su di se per crescere e migliorarsi. L'unica costante è il cambiamento: alla maggior parte delle persone fa paura, ma per il Mago la paura è una possibilità di trasformazione. Per lui, affrontare i suoi limiti e superarli è una gioia.

Per il Mago, quindi, non esiste religione, culto, libro, filosofia, moda, santo, guru, angelo o dio che diventerà per lui l'unica verità, o al quale affiderà le sue scelte o le sue speranze, ma considererà invece ognuno di essi come una diversa espressione della Verità. La Verità, infatti, non va compresa. La Verità va vissuta. E il Mago vive la Verità, ed essa gli dà forza e alimenta il suo Fuoco.

Per il Mago, quindi, la Verità è Vita. Ogni suo istante è Sacro. Il Mago è presente in ogni gesto, consapevole di ogni azione. Sa perché agisce, sa cosa lo muove, sa chi lo guida. Per lui, la Luce del Sé è l'unica che splende, l'unica che illumina ogni suo passo. Il Mago conosce la Vita: fa surf sulle sue onde e cammina sulle sue acque. E poi si tuffa, nel profondo, perché sa che l'unica strada per la Sapienza è nascosta nell'esperienza.

Per il Mago, il mondo sottile, invisibile agli occhi dei più, è una realtà visibile e palpabile, tanto quanto quella materiale. Conosce le leggi che lo regolano, le forze che lo muovono, le entità che lo abitano. E, proprio per questo, non si fa ingabbiare da eticchette o strutture mentali, ne si costruisce false speranze. Il Mago è libero, folle, ribelle, anarchico, ma anche servo, accorto, obbediente, ordinato.

Il Mago si è liberato dalla psicopatia che dirige le folle al macello. Il Mago ha fatto dell'immaginazione uno strumento. Non ne è più schiavo. Non è più preda di pensieri caotici, o di emozioni travolgenti, né di reazioni incontrollate. Il Mago non è più un bambino capriccioso, non insegue più i desideri: il Mago è diventato tale perché ha dominato la Mente, ne è diventato il padrone, attraverso la pratica e la disciplina. Il sangue e il sudore.

Il Mago sa che tra i pochi che cercano l'Oro, solo una piccola percentuale lo sa produrre, e ancor meno quelli che non si illudono soltanto di saperlo fare. La Sapienza è per i pochi che la meritano, per quei pochi non si fermano alle parole, alla mente, ma vanno oltre la loro immaginazione. Vanno alla ricerca del Vero e dell'Uno. Trascendono la loro soggettività, incenerendo l'ego, il falso io, per far rinascere il Divino, Dionisiaco e Apolinneo Sé.

Il Mago è il regista e l'attore della sua vita, e interpreta tutti i ruoli coi quali sente di giocare. Mistico, sciamano, alchimista, teurgo, scienziato, artista, operaio, terapeuta, architetto, guerriero. La Sapienza è il suo pennello, il mondo la sua tela. Sapienza acquisita con l'esperienza, ovviamente, ma anche seguendo un Maestro, facendo parte di un gruppo con il quale confrontarsi, e seguendo le orme della Tradizione. La Sapienza del Mago è il frutto della Scienza Iniziatica, misterica, esoterica, applicata e praticata con ordine e misura, impegno, costanza e rigore.

Per il Mago la Volontà è sempre la causa prima di ogni sua azione, e la Conoscenza di Sé il suo unico obiettivo. Non si interessa di salvare il mondo, ma solo di salvare sé stesso. E sa, però, che solo salvando sé stesso potrà salvare, a suo modo, anche il mondo. Tutto è Uno. Tutto è Vivo. L'Uno è Vita. E la Sapienza del Mago, è il risultato dell'esperienza di una Scienza Unitaria e Viva: la Magia. La sua compagna, la sua amante, la sua sposa.