Splendor Solis - Il Settimo Trattato, Parte 1

Dei molteplici effetti dell'intera Opera

Splendor Solis - Il Settimo Trattato, Parte 1

Solomon Trismosin: Splendor Solis, Settimo Trattato.
Parte 1: Dei molteplici effetti dell'intera Opera.
Traduzione dalla versione inglese a cura dello PsyClub.

Il Settimo Trattato.

Dei molteplici effetti dell'intera Opera, e del perché i Filosofi introducono così tanti nomi e allegorie in quest'Arte della preparazione della pietra filosofale.

È un detto comune tra i Filosofi che chiunque sappia come uccidere l'argento vivente sia un maestro di quest'arte, ma bisogna prestare grandissima attenzione al loro Argento Vivo, poiché lo descrivono in modo molto diverso e molteplice. SENIOR dice così: "Il nostro Fuoco è un'Acqua. Se puoi dare un Fuoco al Fuoco e un Mercurio al Mercurio, allora sai abbastanza". E ancora aggiunge: "L'Anima si estrae tramite la Putrefazione, e quando non rimane più nulla dell'anima, allora hai ben lavato il Corpo, affinché entrambi siano di nuovo uno". Allora è chiamato QUINTA ESSENTIA, la Quintessenza, oppure uno Spirito, Acqua Permanente o Menstruum.

La TURBA ancora dice: "Prendi il Mercurio e coagulalo nel corpo della Magnesia, o nello Zolfo che non brucia, e dissolvilo nel più forte Aceto; e in quest'Aceto non diventerà né nero né bianco né rosso, e così diventa un Mercurio morto, ed è di colore bianco, e prima dell'approccio del fuoco diventa rosso".

La TURBA ne parla così: "Ponetelo nell'Oro quando diventerà un elisir, che è la sua Tintura, ed è una bellissima acqua estratta da molte tinture; essa dà vita e colore a tutti coloro ai quali viene data da assumere.

"La TURBA continua ancora: "Il colore rosso Tiro (NDT simile al porpora, tendente al colore rosso) è il migliore in assoluto; subito dopo viene un prezioso colore Porpora, e questo è il vero Mercurio; porta un dolce profumo ed è una genuina Tintura". Da ciò si può vedere chiaramente che tutti i Filosofi attribuiscono al Mercurio non solo l'inizio dell'arte, ma anche il Mezzo e il perfetto compimento.

ERMETE, il padre dei FILOSOFI, ne parla così: "Ho osservato un uccello chiamato ORSAN dei Filosofi, che vola quando si trova nei Segni dell'ARIETE, del CANCRO, della BILANCIA o del CAPRICORNO, e questo uccello tu lo puoi ottenere per tutta l'eternità da veri minerali e pietre preziose di montagna. Dovrai separare le parti, in particolare quella che rimane dopo la separazione e che è detta della "composizione terrestre", la quale vedrai in molti colori, allora l'uomo saggio la chiamerà "CERAM SAPIENTIAE" e "PLUMBUM". A riguardo, i Filosofi parlano di riscaldare e distillare attraverso Giorni di Tempo, secondo Numero e Divisione delle Parti, dicendo: "Sublima, rettifica, fissa finché non si attacca al fondo, inoltre, incinera e imbevi finché non fluisce; rendilo morto e poi di nuovo vivo; limalo e spezzalo, finché il segreto viene rivelato e il rivelato segreto, separa gli Elementi e uniscili di nuovo, estrai l'Anima dal Corpo. Poi rettifica il Corpo e lo Spirito; rendi bianca VENERE, priva GIOVE del suo fulmine, indurisci SATURNO e ammorbidisci MARTE, rendi LUNA color Cedro e sciogli tutti i corpi nell'acqua che li rende perfetti". Essi insegnano anche a riscaldare lo Zolfo nero finché non diventi rosso, e quando lo distillano ottengono una Gomma bianca trasparente simile a quella cosa tanto lodata e chiamata LAC VIRGINIS (latte della Vergine). Poi mescolano l'acqua che è stata ricavata dal Latte della Vergine e la trasferiscono in una gomma dorata rossa e in un'acqua bianca trasparente, che deve essere lasciata a coagulare, dopo questo processo la chiamano Tintura dei Saggi, TINCTURA SAPIENTIAE, e un fuoco per i colori, un'Anima e uno Spirito che richiamano di nuovo a casa coloro che avevano vagato lontano. Successivamente [la chiamano]: SULPHUR RUBEUM, GUMMI AUREUM, AUREUM APPARENS, CORPUS DESIDERATUM, AURUM SINGULARUM, AQUA SAPIENTIAE, specialmente se possiede una grande bianchezza. Anche la Turba dice: "Devi sapere che, a meno che tu non renda prima bianco l'Oro, non potrai mai ottenere l'acqua rossa, l'acqua nera e l'acqua pura; il Cristallino si manifesterà dal rosso Cedro". Dice dunque SENIOR: "È cosa singolare, se lo getti sopra le altre tre già mescolate, esso aiuterà il bianco sopra il citrino e il rosso, trasformandolo nel colore dell'argento; poi aiuterà il rosso sopra il citrino, rendendolo bianco; sopra il bianco e il rosso renderà il Citrino color Dorato; infine, aiuterà anche il rosso sopra il Citrino, rendendolo di colore bianco".

Di queste cose parla MORIENUS così: "Osserva il perfetto Citrino, e quello che è alterato nella sua citrinità; il perfetto rosso e quello diminuito nella suo rossore, e ancora il perfetto nero nella sua oscurità". Da ciò è evidente che l'oro dei Filosofi è diverso dall'Oro o dall'Argento comuni; benché alcuni Filosofi lo paragonino, per certe ragioni, non solo all'Oro o all'Argento comuni, ma persino a tutti i metalli. SENIOR dice: "Io sono un Ferro secco e duro, e nulla è simile a me, poiché sono una coagulazione per l'Argento Vivo dei Filosofi". La TURBA dice: "Rame e Piombo diventano una Pietra preziosa dei Filosofi. Il Piombo che i Filosofi chiamano Piombo Rosso, è l'inizio di tutta l'opera, e nulla può esser fatto senza di esso"; perciò alcuni dicono: "Dal piombo rosso fai il ferro, o Croco; dal piombo bianco fai una tintura bianca, o stagno; dallo stagno fai il rame, dal rame fai il piombo bianco, dal piombo bianco fai il Minium, dal Minio ricava una Tintura, e avrai cominciato la Sapienza". Sebbene il Filosofo dica che nulla si avvicina all'Oro come il Piombo, poiché in esso vi è la Vita e tutto il Segreto occulto; ma ciò non si riferisce al Piombo comune.

Inoltre la MARCASITE, dalla quale la terra fetida riceve scintillazioni dorate, come dice MORIENUS, è anche paragonata ad ARSENICO, AURIPIGMENTO e TUTIA. Altri ancora la paragonano a molte cose che non sono del tutto minerali, come alle Quattro Composizioni (o Complessioni), alla Teriaca, al Basilisco, al sangue e ad altre cose superflue di questo genere. Tra i minerali viene paragonata a Sale, Allume, Vitriolo, e ad altre sostanze, a causa delle sue molteplici qualità.

Soprattutto, ALPHIDIUS ci mette in guardia così: "Caro Figlio, guardati dagli spiriti, dai corpi e dalle pietre, i quali sono morti, come detto, poiché in esse non vi è alcuna via, né troverai guida per il tuo intento; la loro forza non si moltiplica, ma si dissolve nel nulla, mentre il Sale dei Filosofi è una Tintura estratta e assorbita dai corpi dei metalli, proprio come gli altri sali alcalini sono assorbiti da altri corpi".

Su ciò SENIOR dice: "all'inizio si trasforma in cenere, poi diventa un Sale, e infine con molto lavoro, diviene il Mercurio dei Filosofi". Ma il più nobile e il migliore di tutti è il SALE AMMONIACO, come confermato da ARISTOTELE nel suo libro SUI SETTE COMANDAMENTI, dove afferma: "ALMISADIR, cioè il SALE AMMONIACO, ti sarà sufficiente, poiché dissolve i corpi, e li rende molli e spirituali." Lo stesso afferma la TURBA: "Sappi che il corpo non si tinge da sé a meno che lo Spirito nascosto al suo interno non venga estratto; allora esso diventerà acqua e corpo di natura spirituale, poiché la sostanza terrestre e grossolana non può tingere, ma quella appropriata è di natura sottile, e colora lo spirito tingente di natura acquosa in un Elisir, perché è stata estratta una fissazione bianca e rossa, di perfetta colorazione, e una Tintura che penetra ogni cosa, che si mescola con tutti i metalli".