Sui Trattamenti Energetici: le cose che dovresti sapere

Sui Trattamenti Energetici: le cose che dovresti sapere

Pranoterapia, reiki, shiatsu, agopuntura, riflessologia: le tecniche per fare trattamenti energetici sono molte, ma funzionano davvero? Ci si può fidare? O è meglio fare qualche distinzione? Con questo articolo voglio fare un po' di chiarezza e spiegare alcune delle cose che si dovrebbero sapere prima di fare, o di farsi fare, un trattamento energetico.

In questo articolo (che dopo le ultime modifiche più che un articolo è diventato quasi un libro, infatti ho aggiunto anche l'indice) non intendo tanto commentare le varie tecniche energetiche, ma piuttosto fare una panoramica sui concetti di base, e in particolare spiegare alcuni dei princìpi fondamentali da conoscere prima di mettersi a giocare con le energie sottili. Questo articolo pertanto è rivolto sia agli operatori che lavorano con le energie sottili, in particolare a quelli più vicini al movimento New Age, sia a chi si fa fare trattamenti energetici e vuole saperne di più sull'argomento, sia a chi vorrebbe imparare a lavorare con le energie sottili, indipendentemente dalla tecnica. Premetto che su alcuni concetti nel corso dell'articolo mi sono più volte ripetuto, ma purtroppo, o per fortuna, non sono riuscito a farne a meno. Inoltre avverto anche il lettore che in questo articolo l'intento è stato soprattutto quello di smontare le favolette che raccontano e si raccontano in molti tra coloro che lavorano con le energie sottili, e che pertanto il contenuto, e forse pure i toni che ho usato, di certo non piaceranno a tutti. A me però importa abbastanza poco: d'altronde, come disse qualcuno tempo fa, non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere. E quindi, qualsiasi siano i contenuti e i toni, se uno vuole capire le cose si concentrerà sulla sostanza, chi invece vuole continuare a vivere nei propri castelli mentali più probabilmente si fermerà alla forma e di questo articolo non vedrà neanche la fine. In ogni caso, ti auguro tanta felicità e una buona lettura. Ordunque, cominciamo!

Indice

Scienza o Superstizione?

La realtà sottile la chiamiamo così in quanto, anche se non la tocchiamo con le mani o non la vediamo con i nostri occhi, è reale e oggettiva tanto quanto quella densa, e proprio per questo, come esistono dei modelli scientifici che descrivono la realtà densa, allo stesso modo esistono anche modelli "scientifici" che descrivono la realtà sottile, energetica. Questi ultimi appartengono all'ambito della Scienza Sacra, la quale, anche se non è riconosciuta dallo scientismo accademico, resta pur sempre una scienza. Una scienza che oggi, nel marasma neospiritualista moderno, purtroppo è piuttosto sconosciuta. I modelli utilizzati nella Scienza Sacra sono qualcosa di ben diverso dalle tecniche alle quali la quasi totalità degli operatori olistici/energetici sono abituati. La Scienza Sacra porta infatti ad una comprensione sperimentale e oggettiva della realtà sottile, mentre le tecniche servono a dirti "fai questo e succederà quest'altro", senza però spiegarti perché succede. Più che scienza sono religione, atti di fede. E le tecniche che più spopolano sul mercato - proprio come ogni grande religione - sono solo dei grandi castelli mentali che fanno più male che bene. E detto questo potrei già fermarmi qua, ma andiamo avanti.

Provate a chiedere al vostro operatore olistico di fiducia cosa sa di questa conoscenza scientifica, sperimentale, razionale ed oggettiva della realtà sottile, e quasi sicuramente vi risponderà che non ne sa nulla, o comunque ben poco. La maggior parte degli operatori olistici/energetici infatti non sono poi così diversi da chiunque altro creda in una qualche religione in quanto ciò che fanno si basa, di fatto, soltanto sull'opinione e sulla superstizione. Recita questa frase, usa questo simbolo, fai questo gesto, metti l'ago in questo punto ed otterrai questo risultato: questo è ciò che insegnano, ciò in cui credono. Peccato che poi la cosa a volte funziona, e altre no. Effetto Placebo? Su quali siano i risultati di questo modo di fare, infatti, c'è ben poco da commentare. Hanno fatto un corso di un weekend, hanno ottenuto il loro attestato di partecipazione, e ora si credono il cristo risorto: fanno miracoli, parlano con gli angeli, guariscono ogni male con un abracadabra, si connettono all'akasha... alcuni parlano pure con i morti! E la cosa peggiore è che c'è addirittura chi gli va dietro. La verità è che di cosa sia l'energia sottile e di come funziona non hanno ancora capito nulla. La vita è sofferenza, e loro, un po' come tutti, hanno bisogno di costruirsi i loro sfarzosi castelli mentali nei quali potersi rifugiare e sentirsi sicuri. Saper utilizzare correttamente l'energia sottile, invece, è tutta un'altra storia.

E se non fosse ancora chiaro, non mi sto riferendo al fatto che dietro alcune tecniche, come l'agopuntura, ci siano degli studi scientifici riconosciuti, o anche dei percorsi di formazione che, a differenza di altre tecniche molto più superficiali, richiedono anni di studio, magari dopo aver già preso una laurea. Lo scientismo accademico (che è solo un'altra religione) qui non ci interessa affatto (anche perché la scienza ufficiale è ancora lontana dal dimostrare l'esistenza della realtà sottile). Qui sto dicendo tutt'altro. Chiunque, potenzialmente, potrebbe farsi un corso di vari anni per studiare l'agopuntura, ma ciò non significa che alla fine abbia per forza capito cosa sono le energie sottili e come funzionano. E soprattutto che, nonostante gli anni di studio, sia in grado di percepirle e di usarle con sufficiente consapevolezza. E difatti, anche con l'agopuntura, come per le altre tecniche, i risultati - quando ci sono - sono piuttosto limitati. E questo per il semplice motivo che se uno va a farsi fare un trattamento perché ha problemi di ansia, e dopo il trattamento l'ansia va via forse per qualche giorno, e poi torna, evidentemente il problema non è stato risolto. E ciò avviene appunto perché, in realtà, la comprensione dell'energia sottile tanto degli agopuntori che degli altri operatori olistici/energetici è assai limitata. Ed è assai limitata proprio perché, come dicevo, la loro conoscenza della Scienza Sacra è prossima allo zero. Poi sia chiaro, molto meglio farsi una sessione di agopuntura piuttosto che un trattamento reiki, ma questo è un altro discorso.

Effetti Collaterali

Utilizzare l'energia sottile può dare molti benefici, ma se usata senza consapevolezza può portare anche a molti effetti che di benefico hanno ben poco. E di esempi potrei farne molti. Uno è questo: qualche tempo fa ad una persona che aveva un certo dolore fisico ho suggerito di utilizzare una tecnica per andare a sciogliere il trauma a livello energetico, in modo da favorire la guarigione. Lui però invece di ascoltarmi e di sciogliere il trauma, ha fatto di testa sua, ossia ha fatto l'opposto, ovvero ha inviato/concentrato la sua energia sottile nella zona del trauma dove sentiva dolore, finendo per alimentarlo. E così facendo il giorno dopo si è svegliato che stava peggio di prima. Ora, che la colpa sia mia perché magari mi sono spiegato male, o sua perché ha voluto fare di testa sua invece di ascoltare ciò che gli ho detto, poco importa. Ciò che ci interessa sapere e capire è, invece, che la situazione appena descritta avviene fin troppo spesso, in particolare con alcune tecniche energetiche (come per esempio il reiki). Il problema è che di solito la gente non solo non se ne rende neanche conto, ma pensa addirittura che il trattamento abbia fatto loro del bene. E ora vi spiego perché.

In genere, quando qualcuno si fa fare un trattamento energetico, la sua energia aumenta e per questo si sente meglio. E, in genere, non è un semplice effetto placebo: è l'operatore che durante il trattamento invia della (sua) energia vitale al ricevente, energia utile per il corpo, e quindi benefica. Energia grazie alla quale il ricevente - inizialmente - si sente meglio. Di fatto, però, ciò che succede si può riassumere così: l'operatore (inconsapevole) invia un miscuglio di energie, di diversa natura, tra le quali alcune sono benefiche e leggere, mentre altre sono invece dannose e pesanti (esistono anche energie dannose e leggere, ma qui ci interessano meno). Le prime, essendo energie leggere e vitali, vengono usate più facilmente dal corpo sottile, e vengono usate subito, dando subito i benefici. Le seconde, invece, si accumulano nel corpo sottile, e una volta che le prime si esauriscono (in genere, nel giro di poche ore o qualche giorno) le seconde iniziano a farsi sentire, e le povere vittime si ritrovano ad aver pagato qualcuno solo per farle stare - alla fine - peggio di prima. Questo di fatto è ciò che succede (non sempre, ma abbastanza spesso). In altri casi invece, molto più semplicemente, lo scambio energetico non è sufficiente da sortire effetti, positivi o negativi. Per non parlare ovviamente dell'effetto placebo, perché in gioco chiaramente c'è anche lui. Che poi l'effetto placebo è proprio l'effetto energetico che la convinzione/fiducia del ricevente/paziente ha su lui stesso, e pertanto in un trattamento energetico va sempre considerata anche la capacità di chi lo riceve di autoguarirsi. C'è anche poi l'effetto del semplice rilassamento nel quale entra il ricevente, che già da solo può portare qualche beneficio, specialmente in chi, normalmente, non si rilassa mai. Tutti questi - micro - effetti sommati tra loro sono ciò che - nella maggior parte - dei casi determina il risultato di un trattamento energetico. Dico nella maggior parte dei casi perché quasi sempre i trattamenti energetici sono fatti male, ossia senza che l'operatore si renda effettivamente conto di ciò che fa, e pertanto in questi casi il risultato è determinato dalla somma di tutti questi effetti secondari. Situazione diversa è quella nella quale il trattamento è fatto bene, ossia quando l'operatore agisce comprendendo la Scienza Sacra, e quindi sapendo ciò che fa.

Effetti dei quali qualunque operatore energetico con un minimo di buon senso dovrebbe avere sempre ben presenti (dovrebbe...!). E questa è solo una delle tante dimostrazioni di quanto poco scientificamente e razionalmente vengono affrontati certi temi. Quanto viene propinato negli innumerevoli corsi sul mercato, in particolare quelli dell'ambiente New Age, invece sa molto più di religione, di pura superstizione. D'altronde l'unico scopo di chi partecipa a questi corsi, nella maggior parte dei casi, è quello di sentirsi più "spirituali", più fighi, o di aggiungere un attestato alla parete nella speranza di avere più clienti, e quindi, in breve, di dar da mangiare all'ego, o di pagare l'affitto. E questo, appunto, succede perché mancano le basi, manca un'adeguata educazione capace di mantenere gli individui sulla Via del Sé. E questa educazione di base non si può imparare in un corso, che sia di qualche ora o di qualche anno, per il semplice fatto che non sono cose che si imparano studiando, ma praticando per anni su sé stessi. Chi fa un corso di pranoterapia (di qualunque tipo) e il giorno dopo apre uno studio e ne fa un lavoro, per me, si meriterebbe solo di fallire. Una persona simile infatti - molto probabilmente - non farà altro che ingannare (più o meno consciamente) i suoi clienti (e sé stessa), senza contare che potrebbe facilmente arrivare anche a danneggiare sia gli altri che, ancor di più, sé stessa. Oppure, per i più fortunati, di non avere alcun effetto energetico, ma al massimo stimolare ogni tanto l'effetto placebo nel cliente di turno. Ogni operatore energetico infatti dovrebbe - idealmente - lavorare soprattutto su di sé, che vuol dire almeno un 80-90% su sé stesso ed un 10-20% sugli altri. E prima di cominciare a lavorare sugli altri dovrebbe anche lavorare soltanto su di sé per almeno qualche anno. Cosa che oggi, nella società del tutto e subito, o con il bisogno di fare vari trattamenti al giorno per poter pagare l'affitto, ovviamente viene meno. Con tutte le conseguenze e gli effetti collaterali che ciò comporta.

Connessioni e Congestioni Energetiche

E non mi stupisco infatti se certi operatori, dopo anni di trattamenti fatti male e tante belle parole, poi finiscono per lamentarsi perché si sentono come delle "lavatrici" (come una volta mi ha letteralmente detto uno di loro) piene delle emozioni e dei pensieri delle persone su cui hanno fatto i loro (pessimi) trattamenti! Perché accade questo? Semplice: perché non sanno ciò che fanno. Quando hanno fatto il corso gli è stato detto, per esempio, che dopo il trattamento devono visualizzare le connessioni che hanno aperto con l'altra persona e dare a queste connessioni l'ordine di dissolversi, o di immaginare di tagliarle con una forbice, come se fossero dei fili. Purtroppo per loro però le cose non sono proprio così facili. E infatti, di solito dopo anni di trattamenti, ovvero dopo che hanno accumulato abbastanza congestioni energetiche da accorgersi di qualcosa, si rendono finalmente conto del disastro che hanno combinato. Se lavorassero un po' più su di sé magari se ne accorgerebbero anche prima, invece sono così illusi che per potersi accorgere di qualcosa devono per forza sbattere prima la testa contro il muro. E poi a pagarne le conseguenze non sono solo loro, ma anche le loro povere vittime-clienti.

Questo accade, naturalmente, perché le connessioni che si formano tra l'operatore e il ricevente non si annullano solo con un banale ordine, o immaginando di tagliarle con una forbice, e le energie congeste che si prendono durante - e dopo - il trattamento, a causa di queste connessioni che rimangono attive, continuano a sporcare, appesantire e congestionare il corpo energetico di entrambi, in particolare di chi tra i due energeticamente sta meglio (ossia, di solito, il ricevente...). Questo scambio di energie congeste che avviene tra operatore e ricevente è in altre parole uno scambio di stress, di emozioni, di pensieri, e di qualunque altra cosa ci portiamo dentro. Pensieri ed emozioni infatti contengono, o meglio sono fatti, di energia sottile, e quando tra due persone c'è uno scambio di energie, ciò equivale a scambiare pensieri ed emozioni, con tutto ciò che può comportare, nel bene e nel male. Il che vuol dire che nei giorni (o anche mesi) successivi al trattamento ognuno sentirà la paura, la gelosia, la rabbia, la preoccupazione, o perché no, la gioia, o quello che è, che l'altro gli ha trasmesso e continua a trasmettergli attraverso le connessioni che si sono generate tra i due. Il che non va tanto bene, specialmente quando l'operatore di turno diventa una specie di centralina attraverso la quale avviene uno scambio di informazioni/energie/pensieri/emozioni tra tutti i suoi clienti, per l'effetto dei vasi comunicanti. Che è un effetto che chiunque voglia affrontare un percorso di guarigione, come anche di elevazione spirituale, dovrebbe assolutamente evitare.

Giusto per dare un'idea, il primo maestro che ho avuto mi ha fatto sviluppare la percezione dell'energia e mi ha fatto lavorare su me stesso per più di due anni prima di farmi anche solo provare a lavorare su qualcun altro. Nel mondo del mercato dell'ignoranza spirituale, invece, vedo i guru di turno che fanno fare trattamenti dopo qualche minuto di parole buttate al vento. E chi è là, purtroppo, gli va pure dietro. In tal modo, persone che molto probabilmente dovrebbero concentrarsi solo e soltanto sul praticare su sé stesse, si mettono ad inviare, a volte addirittura in gruppo, lo schifo che si portano dentro alla cavia/vittima di turno. E se poi la cavia/vittima di turno nei giorni successivi sta male, "tranquilli che è normale e va tutto bene... è il tuo corpo che si sta abituando". Per come la vedo, l'unica cosa a cui dovrebbero abituarsi alcuni, è quella di tirare qualche schiaffo a certi falsi guru totalmente privi di buon senso... ma purtroppo non è una cosa che "fa gruppo", che fa sentire socialmente accettati, anzi. Molto meglio abboccare all'amo.

Energia e Consapevolezza

Per lavorare con l'energia sottile serve consapevolezza, e questa bisogna guadagnarsela, passando prima per anni di sperimentazione su sé stessi, attraverso un processo di purificazione, trasmutazione e Conoscenza di Sé. Imparare ad operare nei mondi sottili è percorso lungo e impegnativo, il cui scopo ultimo è (o dovrebbe essere) l'unione con il Divino. Le tecniche che tanto vanno di moda oggi, invece, servono al più per dar da mangiare all'ego e impedire tanto a chi le pratica quanto a chi le riceve di proseguire nel loro percorso di Conoscenza di Sé. E infatti poco c'è da stupirsi se chiunque è in grado di percepire (correttamente) i campi energetici, o meglio le "eggregore" di queste tecniche, può facilmente sentire che queste altro non sono - per usare un eufemismo - che delle "discariche psico-emozionali", e che di energia universale e/o divina, come tanto ripetono alcuni a sproposito, hanno ben poco. In realtà, le varie "iniziazioni" che si prendono in alcuni casi, per esempio nel reiki, servono proprio a collegare le persone a queste "discariche" energetiche, con tutte le conseguenze del caso (sulle quali ora sorvolo, ma chiaramente non molto belle). Poco ci vorrebbe a capire che queste "iniziazioni" sono in realtà dei "programmi", delle "app", dei "virus energetici" con funzioni ben specifiche. Virus che se vuoi capire a cosa servono veramente, devi solo ricordati del perché tu, in modo analogo, attacchi il cellulare alla presa della corrente.

Il corpo sottile non si purifica da solo, e le tecniche che vengono insegnate nella maggior parte dei corsi di efficacia in questo senso ne hanno ben poca, se non zero. Il che ha varie conseguenze. Per esempio, presupponendo che un qualche effetto purificatore queste tecniche lo abbiano, ciò implica che chi le utilizza su altre persone dovrebbe come minimo praticarle per molto più tempo su di sé rispetto a quello che passa a fare trattamenti sugli altri. Ossia che per ogni ora di trattamento su un'altra persona l'operatore dovrebbe praticare almeno 2-3 ore su di sé, se non di più... cosa che, tanta o poca efficacia della tecnica a parte, in realtà dovrebbe essere sempre e comunque fatta (a maggior ragione, oltre che per più tempo, se la tecnica è poco efficace). Peccato che in questo modo i vari operatori olistici dovrebbero avere si e no un cliente al giorno, il quale difficilmente basta a pagare tutte le spese, e così si finisce per diventare delle "lavatrici" psico-emozionali, come dicevo prima. Le tecniche che più vanno di moda oggi non solo sono poco efficaci, ma alcune sono pure dannose. Anche per questo andrebbero sperimentate prima su sé stessi per varie volte, cercando di procedere con molta cautela, razionalità e buon senso, in modo da provare almeno a capirci qualcosa. Invece troppo spesso vengono propinate come dogmi universali e prese alla lettera senza tanto discutere (evidentemente perché all'ego piacciono parecchio), finendo per illudere il malcapitato studente/operatore di chissà cosa.

Percezione delle Energie Sottili

Il primo passo fondamentale per lavorare - correttamente e consapevolmente - con le energie sottili è imparare a percepirle e a conoscerle in modo scientifico, sperimentale, ripetibile, oggettivo. Cosa che nella quasi totalità dei corsi chiaramente non avviene. Quando si parla di percepire, non si parla di qualcosa di generale, di vago o indefinito. Saper percepire le energie sottili significa essere in grado di richiamare con la Volontà un qualunque campo energetico (come un chakra) ed essere in grado di valutarlo, ossia capire la qualità e la quantità delle energie presenti nel campo. Il che significa, di conseguenza, poter anche valutare la differenza di stato del campo prima e dopo averci lavorato. Cosa che a molti operatori, per esempio a chi fa reiki, evidentemente non interessa. Molti operatori infatti non hanno la minima idea del risultato che ottengono, in quanto appunto non sanno valutare se dopo aver lavorato su un meridiano, un chakra, o quel che è, questo sia effettivamente migliorato oppure no, e in che misura. Scusate se mi ripeto, ma da ciò che vedo quello che veramente interessa a certi operatori invece è solo di canalizzare "l'energia divina", pomparsi l'ego a dismisura, e poter pagare l'affitto a fine mese. In questo modo però non si va da nessuna parte, e chi da soldi a questa gente dovrebbe invece cercare una soluzione ai propri problemi in tutt'altra direzione.

La tecnica migliore che conosco per imparare a percepire l'energia sottile è il Palming, tecnica che serve a percepire le energie sottili attraverso le mani. Il Palming è la prima tecnica che viene insegnata in qualunque scuola/percorso di "pranoterapia" (e simili) che si possa definire quantomeno "decente". Come, per esempio, il Pranic Healing, il quale personalmente lo considero piuttosto infantile, ma almeno nel P.H. a differenza di altre tecniche molto più futili come il reiki, si impara a percepire correttamente le energie sottili, mentre nel reiki mancano proprio le fondamenta per un lavoro energetico corretto. Chi usa il Palming quindi può avere quantomeno una qualche idea di ciò che fa, a differenza di chi non si rende conto di ciò che fa perché non è neanche in grado di percepirne gli effetti, o che al più si illude di percepire qualcosa di vago che però non sa cosa sia. Il Palming è uno strumento fondamentale che permette sia di sentire direttamente ciò su cui si lavora e analizzarlo/valutarlo, sia di verificare il risultato dopo aver svolto il trattamento. E questa non è solo una percezione "personale": se prendiamo infatti un gruppo di persone adeguatamente allenate, e facciamo fare a tutte lo stesso test, tutte otterranno risultati molto simili. Ossia, se il test è valutare un chakra dopo un trattamento, e il trattamento ha portato ad una armonizzazione del chakra e ad un incremento della sua energia, tutto il gruppo riporterà di sentire un campo più armonico e più carico di energia. Pertanto insisto sul fatto che il modo corretto e consapevole di lavorare deve essere un modo sperimentale e scientifico, e che prima di lavorare sugli altri bisogna sia lavorare parecchio su di sé per sviluppare la percezione e migliorare la propria conoscenza del sottile, sia praticare all'interno di un gruppo, un gruppo nel quale vengono integrate alla pratica metodologie scientifiche/sperimentali, razionalità, logica e buon senso (presupposti fondamentali in un percorso esoterico-iniziatico). Perché, in caso contrario, finire per disperdersi nei meandri dell'ego e dei propri castelli mentali è pressoché inevitabile. E guarda caso è proprio la strada che finora hanno preso il 99,9% degli operatori olistici/energetici.

Se ad un operatore viene chiesto di lavorare su un certo problema, grazie al Palming l'operatore può sentire la qualità e la quantità di energia presente nel campo energetico del "problema", che sia un trauma subito, uno squilibrio psico-emozionale, eccetera. Può capire anche molte cose testandolo (per esempio, se l'origine è emozionale, mentale, o altro), può andare ad agire direttamente sul problema, può capire quanta efficacia ha nel lavorarlo, può capire se e quanto deve lavorarci ancora, o se il lavoro è finito. Per tutti questi motivi è fondamentale saper percepire correttamente le energie sottili. Un "operatore energetico" che non è in grado di fare queste cose, a mio parere, non dovrebbe neanche definirsi tale, ma dovrebbe solo cambiare lavoro. Se ho la macchina rotta, il meccanico mi sa dire precisamente quale è il problema, quanto ci metterà a ripararlo e quanto mi costerà. Chi si fa fare un trattamento di riequilibrio energetico invece non sa quasi mai cosa gli accadrà, nel bene e nel male. E ciò dimostra solo quanto il modo di lavorare di molti operatori olistici sia basato soltanto sull'ignoranza e sulla cieca fede.

Allenamento e Disciplina

Oltre al palming comunque esistono anche altre tecniche per percepire le energie sottili, alcune per certi versi anche migliori, ma - per cominciare - per quanto ne so il Palming è la tecnica migliore, perché è semplice, immediata ed usabile da tutti fin da subito, in quanto utilizza come "mezzo" il senso del tatto, il più primordiale, e pertanto il più semplice per cominciare a sviluppare la percezione sottile. Altre tecniche, soprattutto quelle legate alla visualizzazione - all'inizio - andrebbero invece evitate. Il motivo è che queste tecniche non solo richiedono molto più esercizio del Palming, ma richiedono soprattutto una mente allenata e disciplinata. E non solo la quasi totalità delle persone non sanno neanche cosa vuol dire avere una mente disciplinata, ma quel che è peggio è che nei corsi in cui si insegnano queste tecniche (per esempio il thetahealing) di spiegare alla gente come disciplinare la mente non se lo sognano nemmeno. E infatti troppo spesso non vengono capite, portando le persone a perdersi nell'immaginazione. Su questo argomento però si potrebbe aprire un lungo discorso che ora evito di fare.

Se torniamo alle connessioni generate tra l'operatore e il ricevente durante il trattamento, grazie a tecniche come il Palming l'operatore può andare a sentire quante connessioni ha generato con il ricevente, e può così scioglierle fino a quando "non ne sente più", ossia quando le connessioni energetiche tra i due sono state completamente sciolte. Bisogna sottolineare però che "non sentire più connessioni" non significa per forza che non ce ne sono più, ma soltanto che l'operatore non ne sente più. Poi, se l'operatore ha abbastanza conoscenza ed esperienza, allora non sentirne più può anche voler dire che effettivamente non ce ne sono più, ma ciò dipende appunto da quanto l'operatore è bravo e consapevole di ciò che fa. Che, chiaramente, è qualcosa di ben diverso dal lavorare con la superstizione, ordinando a qualcosa che non si sente e non si conosce di sparire, per poi sentirsi dio, convinti che realtà e illusione vadano in giro a braccetto.

Se sono in compagnia di un cieco, e gli dico che l'oggetto che ho di fronte è verde, lui probabilmente ci crederà, anche se l'oggetto è di un altro colore, o anche se l'oggetto proprio non c'è. D'altronde, non può vedere se l'oggetto è di un colore o di un altro, e quindi qualunque colore io dica lui non può verificare se è vero o no. Se arrivasse qualcun altro a dire che è di un colore diverso, il cieco non può neanche sapere chi ha ragione. Se poi cieco non è solo lui, ma lo siamo tutti, figuratevi cosa ne può venire fuori se ci mettiamo a commentare un quadro... che magari in realtà è solo un muro bianco! Ecco, questo è di fatto il mondo dei ciechi operatori olistici-energetici che intasano il mercato. Però non facciamo di tutta l'erba un fascio: le eccezioni ci sono... peccato che, purtroppo, sono ben poche.

Il Terrore del Cambiamento

Perché sono ben poche? Perché illudersi è facile, mentre lavorare a fondo e ogni giorno su di sé è molto più complicato. Oggi vogliamo tutto e subito, mentre la Conoscenza di Sé richiede impegno e disciplina, sangue e sudore. Parole che spaventano i più, che preferiscono invece farsi intrattenere dalle più stupide favolette, e che sono terrorizzati anche solo dal pensiero di osservarsi allo specchio, di guardarsi dentro, di affrontare le proprie paure, i propri limiti, i propri mostri interiori. La sola idea di sporcarsi le mani a spalare la merda che ci portiamo dentro spaventa a morte l'ego, per il quale il cambiamento equivale alla morte. L'ego, inteso come la personalità nella quale ci identifichiamo e che tanto abbiamo faticato a costruirci, e che in realtà è solo una maschera, un falso "io", dopotutto ha una sua personalità ed una sua volontà, attraverso le quali condiziona e direziona le nostre decisioni e il nostro comportamento. Un nemico che tanti non si rendono neanche conto di avere. Figuriamoci quindi quanto a loro può interessare sconfiggerlo. E infatti poi i risultati si vedono: non è certo un caso se il mercato è pieno di truffatori pseudo-spirituali (più o meno consapevoli di esserlo) che riempiono la gente con le loro opinioni, i loro dogmi, la loro cieca fede in religioni ed ideologie senza capo né coda (come la "Nuova Era", la "Legge dell'Attrazione", la "Quinta Dimensione", o certe assurdità alienologiche). Abissi nei quali sono caduti loro e nei quali cercano di tirare dentro chiunque gli si avvicini, alla pari di certi tossicodipendenti. Ed infatti poi restano perennemente là, fermi dove sono, rinchiusi nei loro castelli mentali fatti di slogan sbrodolosi e illusorie certezze.

Per chi ha occhi per vedere, è assolutamente evidente che certe ideologie e religioni vengono diffuse dai cani che devono tenere le pecore nel recinto (ossia servizi e massonerie). Recinti mentali il cui unico scopo è quello di impedire tanto ai cani che le diffondono quanto alle pecore che ci credono di comprendere come stanno effettivamente le cose, nascondendo la Verità, e relegando così l'umanità nell'ignoranza, nella schiavitù e nella sofferenza. Che sono le condizioni fondamentali per le quali poi cani e pecore si rivolgono ai falsi salvatori (i "maestri ascesi", i "fratelli di luce", gli "angeli/demoni", il Grande Architetto Lucifero...), i quali si nutrono dei loro dolori e delle loro speranze, e che pertanto continueranno a illudere i loro fedeli dando da mangiare al loro ego. Un gioco nel quale quindi i cani, i "controllori", sono le prime vittime, in quanto per primi sono incatenati e risucchiati dall'oscurità che si portano dentro, la quale alla loro morte divorerà quel poco che resterà di loro. E tutto ciò solo perché tanto i cani che le pecore continuano a preferire la via dell'ego alla Via del Sé. Certo è vero che anche la Via del Sé comporta sofferenza, ma un conto è soffrire perché non si conosce il Sé, e un altro è soffrire perché l'ego viene preso a schiaffi. Due sofferenze ben diverse: la prima infatti è una sofferenza dalla quale in molti sono ormai assuefatti, che non si accorgono quasi di avere, se non in quei rari momenti in cui si accorgono di quanto è vuota la loro vita. Mentre la seconda è un attrito dovuto alla volontà dell'ego di resistere al cambiamento, un attrito che pian piano si fa da parte per far posto alla gioia dell'Essere. Alla prima però le masse inconsapevoli sono piuttosto abitutate, mentre alla seconda no, motivo per il quale la seconda spaventa di più e fa molto più male. La seconda è sinonimo di "schiaffi in faccia", la faccia dell'ego, la maschera che a suon di schiaffi prima o poi si sgretola. Ed anche per questo gli operatori olisitici fuffari e farisei sono tanto più pieni di clienti quanto più le sparano grosse. Ciò che vuole la massa di illusi a quanto pare è diventare ancora più illusi, riempire in ogni modo possibile il proprio tempo e la propria mente, pur di evitare di guardare in faccia la realtà, pur di non prendersi le proprie responsabilità, pur di evitare la sofferenza e la fatica attraverso le quali l'individuo può arrivare a conoscere il Sé e vivere così una vita ricca di senso e di felicità. Invece si continua a preferire l'ignoranza, e così facendo le persone continueranno sempre a pendere per tutta la vita dalla bocca di questi farisei che lucrano su di una falsa spiritualità. E noi possiamo solo augurare loro di cambiare strada. Un buon primo passo potrebbe essere quello di cacciare i mercanti dal Tempio, ma chissà se e quando ciò avverrà.

Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito.

- Luca 11,52.

L'Esoterismo e il Logòs

Come insegna qualunque tradizione iniziatica, la via della Conoscenza di Sé è un percorso interiore che richiede tempo, impegno e dedizione. Il lavoro su di sé è un lavoro interiore, che attraversa innanzitutto un processo di purificazione profonda, una purificazione fisica, emotiva, psichica e spirituale. Una purificazione di sé che è assolutamente fondamentale per poter arrivare ad approcciarsi ad argomenti come la terapeutica. D'altronde, al di là di tutte le stupidaggini che si dicono in giro e alle illusioni degli sprovveduti operatori new age, quando facciamo un trattamento energetico mandiamo sempre, almeno in parte, un po' della - nostra - energia al ricevente. Poco importa se si crede di mandare energia "universale", "divina", "violetta" o color puffo: l'operatore che fa il trattamento ci mette sempre una - sua - parte. Qualche eccezione in realtà c'è, ma sono situazioni molto particolari che ora non vale neanche la pena trattare, ma per capirci, farò giusto un esempio: in trattamenti come l'agopuntura, se l'agopuntore posiziona gli aghi pensando totalmente ai cavoli suoi, lo scambio energetico tra agopuntore e "agopunturato" sarà pressoché inesistente, ma in tal caso anche il trattamento sarà molto meno efficace. Comunque, se l'operatore, come dicevo, invia sempre una parte della sua energia, non ci vuole molto a capire che se l'operatore si è precedente purificato dalle energie "disarmoniche" allora durante il trattamento manderà meno energie "negative" e più energie "positive", se invece non è passato per un percorso di purificazione, invierà invece molte energie negative e poche energie positive. Oltre alla purificazione inoltre sarebbe il caso di fare anche altre cose, come per esempio disciplinare la propria mente. Cosa che, come ho già dicevo, la maggior parte degli operatori non sa proprio fare. Perché è importate disciplinare la mente? Per vari motivi. Eccone uno: l'energia, come si sa (almeno ogni tanto qualcosa di giusto si dice), segue il pensiero. Se però il pensiero dell'operatore vaga continuamente da una distrazione all'altra, dal film che ha visto ieri sera a cosa farà per cena, allora l'energia andrà di pari passo alla confusione mentale dell'operatore. Con tutte le conseguenze del caso, che in genere si riassumono in un'efficacia piuttosto labile in ciò che si fa.

Sul Consenso

Cosa più importante, la "Conoscenza di Sé" richiede, sostanzialmente, di sviluppare un rapporto con... il proprio Sé! Perché chi conosce sé stesso agisce secondo il Suo volere, il volere del Sé, del Logòs, e non secondo i soliti programmi egoici. Una regola fondamentale quando si lavora nel sottile è proprio quella di farsi sempre guidare dal proprio Sé, con il quale bisogna prima però sviluppare un certo rapporto, distaccandosi dall'ego. Un rapporto che può essere sviluppato solo nel silenzio, ottenuto, appunto, attraverso la disciplina. Solo quando la mente è capace di rimanere stabile nel silenzio possiamo ascoltare la voce del Sé. Una voce che non parla per parole, ma attraverso l'Ispirazione. Una voce che, nel caso degli operatori che lavorano con l'energia sottile, fa comprendere loro se è il caso o no che facciano il trattamento, ossia se hanno il consenso di agire. O se ciò che stanno facendo è benefico per entrambi (operatore e ricevente), o qual'è il miglior modo di fare il trattamento. Il Sé dovrebbe sempre essere il nostro punto di riferimento, sia nei trattamenti energetici che nella vita in generale.

Nei vari corsi di tecniche energetiche si sente parlare spesso del consenso, ma quasi sempre in modo superficiale. Cosa significa che per trattare qualcuno dobbiamo avere il consenso? In molti credono che "avere il consenso" significa chiedere alla persona se puoi farle il trattamento. Fare ciò non è assolutamente sbagliato, anzi, è sempre consigliato farlo in quanto aiuta ad aumentare la risonanza tra l'operatore e il ricevente. Questo però non è il "primo" consenso che ci interessa avere, non è quello più importante. L'unico consenso che - dobbiamo - avere per fare il trattamento infatti è quello del Sé. Il Sé che non è individuale, come alcuni pensano, ma che è universale. E proprio in quanto universale ed eterno, in quanto Colui che conosce passato, presente e futuro, è Lui che deve autorizzarci ad agire, in quanto è solo Lui che sa se ciò che vorremmo fare va fatto oppure no. E dato che molti operatori non sanno comunicare con il Sé, finiscono spesso e volentieri, inconsciamente, per fare magia nera (i cui effetti prima o poi ovviamente torneranno a loro indietro).

Dalla Vecchia Religione alla Nuova Era

Naturalmente il mercato è pieno di operatori che dicono di conoscere, ascoltare e seguire il proprio Sé, ma poi, quando chiedi loro se sono capaci di tenere la mente in silenzio per un minuto senza distrarsi (il che significa che per un intero minuto non ci deve passare per la testa neanche una parola, una sillaba o un'immagine), la risposta è quasi sempre no. Cosa che alcuni psicologi (che in alcuni casi sono pure operatori olistici) credono addirittura impossibile (poveretti...). Essere incapaci di far tacere la mente, per chi ha effettivamente una qualche idea di cosa ciò comporta, chiarisce subito molte cose. Invece, chi non lo sa, continua a perdersi nella cacofonia della propria mente, e proprio per questo del Sé non può conoscere neanche l'ombra. Come ben disse Nietzsche, "Dio è morto": nella società in cui viviamo le masse hanno perso qualunque contatto con il Sacro, disperdendosi nell'oscurità dell'ignoranza materialista. E non solo le persone hanno perso ogni contatto con il Sé, il Logòs, ma se ne sono pure completamente dimenticate. L'unico dio rimasto è il conformismo: tutti hanno il fuf-phone e allora anch'io compro il fuf-phone, così come tutti quelli "spirituali" fanno il corso di reiki e allora anch'io che sono "spirituale" faccio il corso di reiki, tutti praticano la legge dell'attrazione e allora anch'io devo soddisfare tutti i miei desideri egoici e riempire la mia vita di cose futili e inutili che mi distraggono soltanto dalla Via verso il Sé, così come chiunque altro vive in "quinta dimensione". Il conformismo è la via più facile per chiunque voglia continuare a vivere nelle proprie illusioni (che si interessino di "spiritualità" oppure no), magari a tal punto da pagare anche un "operatore olistico" affinché gli ripeta, ancora e ancora, un sacco di stupidaggini. L'importante infatti è soltanto stare lontani il più possibile dalla realtà e dalla Verità, lontani da quella sofferenza che porta al cambiamento, lontani da conoscere il Sé e dal capire che finora la loro vita l'ha vissuta qualcun altro. Conoscere e manifestare il Sé Divino, l'Uno Assoluto, l'Unicità insita in ognuno di noi, sviluppare un rapporto diretto con la Coscienza Cosmica dovrebbe essere il primo ed unico scopo della "spiritualità", ma tanto le masse quanto gli spiritualisti moderni non sanno nemmeno cosa ciò significhi, e ciò appunto dimostra soltanto che hanno perso completamente il senso del Sacro.

Bisogna ammettere però che è anche vero che tutto è Dio: l'Uno è in ogni cosa. Anche in queste espressioni cacodemoniche che tanto vanno di moda, come la legge dell'attrazione, il reiki e tutto ciò che appartiene alla new age, comprese bestialità come la chaos magick che alcuni hanno pure il coraggio di considerare "tradizionali" solo perché legate alla massoneria, e come tutto ciò che allontana dalla Verità, Una e Assoluta, relegando le menti nell'opinione. A ben guardare, anche queste mode quindi sono una manifestazione divina. D'altronde, Dio è in ogni essere e in ogni cosa. Ed effettivamente, da un punto di vista socioculturale e storico, rappresentano senza dubbio una forma di passaggio, esplosa dopo secoli di oscurantismo religioso, una transizione che sta pian piano aprendo le porte per la rinascita della Scienza Sacra. Questa moda neo-spiritualista esplosa quasi all'improvviso senza freni né regole, e difatti caotica sotto ogni punto di vista, necessita di trovare un ordine, di convogliarsi verso la ricerca di una conoscenza più oggettiva, sperimentale e razionale, per quanto ovviamente tesa all'evoluzione spirituale. E questa conoscenza è proprio la Tradizione Iniziatica, che custodisce la Scienza Sacra, una Sapienza millenaria che negli ultimi secoli è stata quasi del tutto cancellata dal totalitarismo cristiano che la ha condannata alla damnatio memoriae. Se non l'avesse fatto, se il cristianesimo non si fosse imposto con la forza, difficilmente sarebbe arrivato ad avere tanto successo, riuscendo nella sua missione di schiavizzazione mondiale che ha ucciso Dio, portando i popoli a dimenticarsi del Sacro, e quindi a smettere di avere un rapporto diretto con il Divino. E se ieri c'era il prete a mettersi in mezzo tra l'io e Dio, oggi lo ha sostituito l'operatore olistico, ma la sostanza è rimasta la stessa.

No one will be part of the New World Order unless he carries out an act of worship to Lucifer.
No one will enter the New Age unless he receives Luciferian initiation.

(Nessuno farà parte del Nuovo Ordine Mondiale senza compiere un atto di adorazione a Lucifero.
Nessuno entrerà nella Nuova Era se non riceverà l'iniziazione Luciferiana.)

- David Spangler, Direttore del "Planetary Initiative Project" delle Nazioni Unite (Reflections on The Christ, Findhorn, 1978).

La Magia è Scienza

Scienza e religione sono state separate in funzione del controllo dei popoli, ma la Verità è Una, e così Scienza e Spiritualità. Non a caso, questa separazione è relativamente moderna. Per i popoli antichi invece questa separazione non è mai esistita. Per loro, tutto il sapere comprendeva una visione totale della realtà, tanto fisica che spirituale. Una conoscenza, la Magia, alla quale è possibile accedere solo attraverso un percorso interiore, esoterico, iniziatico. Una Sapienza che porta l'individuo verso l'unione tra micro e macrocosmo, tra Cielo e Terra, tra il Tutto e l'Uno, tra l'individuo e il Cosmo. Ma in quanti nell'ambiente neo-spiritualista moderno, affermano ciò? In quanti hanno compreso questa Via? Quanti hanno sviluppato un rapporto diretto con il Sé? Praticamente nessuno. Il 99% dei neo-spiritualisti moderni al contrario si riempiono la bocca di parole vuote, ripetendo come pappagalli gli slogan della fuffa New Age, senza minimamente rendersi conto di ciò che dicono. Slogan come "La mente mente!", o "Ognuno ha il suo percorso!", o ancora "Pensa positivo!" muovono continuamente lingue che della Sapienza non hanno mai sentito il Sapore, bocche trasformate in noiosissimi spazi pubblicitari di "insegnamenti spirituali" tanto ben confezionati quanto privi di qualunque valore. Gli stessi "insegnamenti spirituali" che si trovano continuamente nelle citazioni sui social, citazioni sempre brevi e piuttosto vaghe, che ognuno può interpretare a modo suo, così da poter giustificare qualunque opinione, dogma ed illusione l'ego abbia deciso di abbracciare. Tutto è relativo... relativo all'ignoranza dell'ego. La Verità, Una e Assoluta, invece sta in ben altra direzione.

La Via verso il Sé è un percorso di maturazione interiore che porta ad una trasformazione radicale dell'individuo. Una trasmutazione interiore la quale comporta parallelamente lo sviluppo del corpo spirituale, o sottile. Anche chiamato il Corpo di Diamante, o Corpo di Gloria. Il corpo sottile è uno solo, ma spesso viene suddiviso in varie parti, o in strati, e pertanto si parla al plurale di corpi sottili. La purificazione e lo sviluppo dei corpi sottili è un punto essenziale e fondamentale del processo di elevazione spirituale. Potremmo dire che è l'unica cosa che veramente conta. E ovviamente quasi tutti i quaquaraquà New Age - di nuovo - non sanno cosa voglia dire. Sviluppare i corpi sottili significa sviluppare la capacità di percepire la realtà e agire nelle dimensioni ai quali i vari corpi (o strati) corrispondono. Negli ambienti New Age si sente spesso parlare di arrivare a vivere in quinta dimensione e altre stupidaggini simili. Non si rendono proprio conto di quanto vuote siano le loro parole. La maggior parte delle persone, operatori olistici compresi, hanno dei corpi sottili molto poco sviluppati, e chi ne è capace può facilmente verificarlo da solo (e quindi non certo chi, per esempio, pratica il reiki). In molti vivono già - per almeno qualche minuto al giorno - nella quinta dimensione (ossia il quinto cielo del paradiso dantesco), che nella scienza iniziatica è la dimensione legata ad aspetti come la creatività o la filosofia (intesa nel senso moderno). Tutti - più o meno - viviamo in tutte le prime sette dimensioni, compresa la sesta e la settima. Ma quasi tutti qui si fermano: altra dimostrazione che del Sacro è tanto se hanno visto solo qualche bagliore. Oltre la settima dimensione troviamo quello che nel paradiso dantesco è il cielo delle stelle fisse, potremmo dire, il confine con l'eternità. Oltre la settima dimensione quindi troviamo l'Akasha, ossia quella dimensione che i "lettori dei registri akashici" si sognano soltanto di raggiungere. E sia chiaro: non è solo una mia banale opinione, ma è la realtà dei fatti, una realtà che chiunque - con impegno e disciplina, e un buon maestro (inteso come guida/mentore) - può imparare a percepire, e che pertanto può verificare da solo. Con una percezione adeguatamente allenata infatti chiunque può sentire quanto, per esempio, un'altra persona ha sviluppato il suo corpo sottile in una certa dimensione, e capire così molte cose, per esempio quanto può essere realmente capace di canalizzare una qualche "energia universale", o quanto effettivamente abbia "elevato la propria coscienza". E questo perché la Conoscenza di Sé ha effetti reali, concreti, verificabili sperimentalmente, attraverso i propri sensi. Per chi sa percepire è assolutamente ovvio e scontato che il 99% dei vari operatori olistici-energetici che si trovano sul mercato siano solo dei ciarlatani che truffano in primis loro stessi, e poi anche i loro clienti, per il semplice motivo che non hanno mai imparato a sviluppare i propri corpi sottili e che pertanto non possono certo avere la consapevolezza necessaria a risolvere i propri problemi, figuriamoci quelli altrui.

Torniamo però ai vari tipi di trattamenti (più o meno) energetici: non sono certo tutti uguali. Esistono vari modi di operare, ma tra le varie tecniche c'è anche molto in comune, come ormai dovremo aver capito. Che nel trattamento poi si usino le mani, o strumenti di vario tipo come aghi o cristalli, o trasmutatori energetici, le leggi fondamentali dell'energia sottile restano comunque le stesse, e prima di operare bisognerebbe conoscerle bene. Quando qualcuno nel fare reiki utilizza un simbolo, quando un operatore pone un cristallo sul corpo di una persona, o richiama un angelo, nella maggior parte dei casi lo fa perché ha letto da qualche parte, o qualcuno gli ha detto, che quella cosa funziona in quel modo. Chi usa un cristallo, un ago o un simbolo dovrebbe essere in grado di valutare se quel cristallo, quell'ago o quel simbolo sono energeticamente puri (e non illudetevi che gli aghi siano energeticamente puliti solo perché sono monouso). Oppure, in casi come il cristallo o il simbolo, se essi hanno effettivamente o no una certa funzione energetica. O anche, se quell'angelo è effettivamente benefico o se invece le belle sensazioni che dà mascherano effetti molto meno belli. Si dovrebbe essere in grado di verificare tutto ciò attraverso la sola e propria percezione, adeguatamente allenata in anni di studio e pratica. Invece troppo spesso si agisce solo per fede, perché il guretto o il libro di turno hanno detto così e quindi così è. E ciò dimostra - per l'ennesima volta - che chi fa queste cose troppo spesso le conosce solo superficialmente, e non si rende conto dei reali effetti che provoca, più o meno belli che siano. Di nuovo, con tutte le conseguenze del caso. Conseguenze delle quali ovviamente tanto l'operatore che il ricevente troppo spesso si accorgono soltanto troppo tardi (e scusate se l'ho già detto, ma... repetita iuvant!).

Non facciamo di tutta l'erba un fascio

E potrei continuare ancora a fare esempi di questo tipo, esempi che dimostrano quanto ignoranza è insita nelle azioni della moltitudine variegata degli operatori olistici presenti sul mercato, come anche dei vari guru che spopolano su youtube. Per esempio, non ho detto nulla riguardo al luogo in cui si opera, argomento che potrebbe prendere da solo un altro mezzo articolo. Comunque, ripeto e sottolineo, non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. E se la tua impressione è che è proprio ciò che ho fatto in questo articolo, lasciami aggiungere che una piccola percentuale di chi lavora con l'energia effettivamente sa quello che fa, lo fa bene, e ottiene anche ottimi risultati. Peccato che siano forse l'1% del totale. E quasi tutti quelli che fanno parte di questo 1% utilizzano il Palming, che hanno imparato o dal Pranic Healing, in modo però un po' banale, o in modo più consapevole dalla T.E.V. di Roberto Zamperini (uno tra i più grandi esoteristi dei nostri tempi), o da qualcuno che dalla T.E.V. o ha scopiazzato solo per farsi il suo marchio e vendere i suoi corsi, oppure (casi più unici che rari) da chi ha accolto con rispetto e gratitudine gli insegnamenti di Roberto ed ha portato avanti il suo lavoro. Il restante 99% invece ha capito pochissimo o, molto più probabilmente, nulla. E non sempre il problema è nella tecnica in sè, o nel fatto che non usano il Palming, ma piuttosto nell'approccio irrazionale e desacralizzato che domina tutta la società occidentalizzata. Tecniche come l'agopuntura e lo shiatsu per esempio potrebbero essere molto più efficaci rispetto a quanto riescono ad ottenere da esse la maggior parte degli operatori che le utilizzano, ma dato che alla maggior parte di loro manca una reale conoscenza della Scienza Sacra, perché non hanno mai avuto un approccio razionale e iniziatico, la loro efficacia è alquanto limitata. E questo vale in generale per qualunque tecnica: d'altronde, se uno non sa cosa fa, non c'è neanche da stupirsi se poi i suoi risultati sono quelli che sono, e non quelli che dovrebbero o potrebbero essere. Motivo per il quale la stragrande maggioranza degli operatori olistici-energetici sul mercato dovrebbero solo smettere di fare ciò che fanno e andare a zappare la terra, che è un lavoro che li aiuterebbe a connettersi con il Sé, con la Realtà e con la Verità molto di più di tutti gli slogan illusori che ogni giorno passano per la loro lingua.

Esempi di Trattamenti "fatti bene"

Finora ho parlato solo in senso distruttivo, me ne rendo conto. E se l'ho fatto è perché ho voluto mostrare e sottolineare quanto poco buon senso viene applicato ad un argomento così delicato come i trattamenti energetici. Molti credono che per aiutare qualcuno basta inviargli un po' di energia (propria o "universale" che sia), e in alcuni casi è anche vero. Ma solo in alcuni, nei quali comunque resta un aiuto solo temporaneo. Un aiuto che - in questo modo - andrebbe fatto solo ed esclusivamente in occasioni particolari, e quindi assai raramente. Invece per molti è la quotidianità, e quando poi diventano delle "lavatrici per i propri clienti" magari trovano pure il coraggio di lamentarsi. Svegliarsi prima e collegare due neuroni evidentemente è troppo difficile. Comunque, giusto per dare un'idea, voglio fare ora anche qualche breve esempio di cosa significa essere capaci di fare un trattamento di riequilibrio energetico "fatto bene", e quindi un trattamento che sia utile ed efficace, un trattamento del quale gli effetti sono evidenti e permanenti.

Tre casi "facili": il classico mal di testa, ustioni e botte. Se il mal di testa è dato solo da un po' di stress, se non è collegato a qualcosa di più profondo, uno o due minuti di trattamento è il tempo che serve a farlo passare. Nel caso di un'ustione, anche grave, un trattamento energetico fatto subito dopo l'ustione evita che si vada a formare la classica bolla e fa in modo che il corpo possa rigenerare direttamente la pelle nuova, togliendo anche eventuali dolori e/o fastidi. Discorso simile per le botte: fare un trattamento per sciogliere il campo energetico del trauma subito porta ad una riduzione immediata del dolore (se ancora presente) e ad una guarigione decisamente più rapida. Il che funziona anche con altri tipi di traumi fisici, come ferite od ossa rotte. Ovviamente nel caso di un'osso rotto prima di tutto bisogna andare in ospedale e farsi aggiustare l'osso dal chirurgo, ma - dopo - che il chirurgo ha aggiustato l'osso, un buon trattamento energetico velocizza notevolmente la guarigione. Persone che finché non si sono fatte trattare hanno visto cambiamenti quotidiani minimi, dopo un singolo trattamento ("fatto bene") hanno potuto osservare cambiamenti molto più rapidi.

Il caso di una persona che aveva un'otite da un mese, durante il quale ha preso prima due antibiotici e poi il cortisone (seguendo i consigli del medico...), e così facendo non ha avuto alcun cambiamento. Otite accompagnata da fitte di dolore che si ripresentavano ogni ora. Si sottopone a - cinque minuti - di trattamento. Le fitte di dolore non si sono più presentate, quella notte le esce un "liquido" dall'orecchio, e nelle due settimane successive gradualmente si riprende totalmente senza alcuna ricaduta.

Una ragazza in India si era presa la febbre gialla, da una settimana (o quasi) vomitava praticamente tutto quello che mangiava. Le viene fatto un trattamento di dieci minuti, a distanza (l'operatore era in Italia), alla fine del quale aveva già una leggera sensazione di benessere. Il giorno dopo si è svegliata "come nuova" (parole sue), e anche il suo medico si è stupito per la rapidità con la quale sono improvvisamente scomparsi i sintomi.

Altra situazione: la persona dice di sentire da anni una sensazione strana in un certo punto del corpo, in genere durante momenti ben specifici (per esempio, quando fa yoga). Un semplice blocco emozionale, uno dei tanti che ci portiamo dentro e che non ci rendiamo conto di quanto effettivamente ci pesano, anche fino a sentirli nel corpo fisico. Dopo quindici minuti di trattamento, sensazione sparita. A distanza di mesi dal trattamento il problema risulta non essersi più presentato.

I "blocchi" energetici sono di varia natura, e questi, quando sono traumi abbastanza forti da prendere, in un certo senso, una loro coscienza, diventano un po' come dei parassiti che ci portiamo dentro, che ci tolgono energia vitale. Parassiti che spesso ci provocano reazioni specifiche al presentarsi di determinati stimoli, condizionando così il nostro comportamento. Questi parassiti, nei casi più gravi, possono richiedere anche qualche ora di trattamento (a chi è abbastanza allenato) prima di riuscire ad eliminarli completamente. Per quella che è la mia esperienza posso affermare che di questo tipo di traumi il 99,9% degli operatori che lavorano con l'energia sottile non sono proprio in grado di percepirli, figuriamoci di eliminarli. I più fortunati riescono, al massimo, a scalfirne un po' la superficie, ma poi tornano, a volte anche più forti di prima. Questo tipo di traumi intrappola le persone in vortici psico-emotivi decisamente poco simpatici, e uscirne, se non si sa come fare, risulta sempre piuttosto difficile. Esempio: una persona aveva un problema con l'ansia legato proprio ad uno di questi "parassiti", un problema che si portava avanti fin da quando era piccola. Dopo trenta o quaranta minuti di trattamento non sentiva molta differenza. Il giorno dopo però questa persona si è svegliata in uno stato diverso da quello in cui era prima, sentendosi emozionalmente molto meglio, senza tutta quell'ansia che era sempre stata abituata a sentirsi addosso fin da piccola. E - come era previsto - nei mesi successivi ha avuto un graduale "riassestamento" emozionale, che la ha portata a liberarsi da quel peso e a vivere più serenamente la sua vita.

Questi che ho fatto sono solo alcuni esempi di risultati che si possono ottenere quando si lavora con le energie sottili in modo consapevole, efficace e scientifico, e quando è il Sé a guidare l'operatore. Se questi risultati ad una mente accecata dai dogmi materialisti possono sembrare straordinari, in realtà sono risultati che potremmo ottenere tutti e anche piuttosto facilmente. I due limiti fondamentali che ce lo impediscono sono uno la mancanza di metodo e di disciplina, e due tutte le stupidaggini che la società ci ha messo in testa fin da piccoli. Ricordiamoci però, comunque, che non sempre l'operatore può fare qualcosa, ma in alcuni casi deve semplicemente accettare la sua impotenza. I motivi per i quali ciò può accadere, però, non saranno oggetto di questo articolo.

Linee guida per un trattamento energetico "fatto bene"

Questi esempi penso siano sufficienti a chiarire che i trattamenti energetici posso aiutare molto le persone a stare meglio, sia per quanto riguarda i traumi fisici che per gli squilibri psico-emozionali, ma possono funzionare anche nel caso di nodi karmici, e non solo. Inoltre come si può lavorare su una persona, così si potrebbe lavorare su gruppi di persone, per esempio intere famiglie, o squadre sportive, o i dipendenti di un'azienda. Lavorare sui gruppi però è una questione sempre molto delicata, in quanto a cadere nella magia nera ci vuole sempre poco. Il confine tra magia bianca e nera è una linea molto sottile, e attraversarla è un attimo, motivo per il quale bisogna sempre stare molto attenti a ciò che si fa. Comunque, al di là di chi sia il soggetto da trattare, il procedimento da seguire, almeno idealmente, e qualunque sia la tecnica usata, si può riassumere sostanzialmente nei seguenti punti, che valgono per tutti (a parte forse qualche - altissimo - iniziato che, sapendo ciò che fa, può permettersi qualche variazione).

  • 1. Essere Centrati, e quindi praticare la Centratura per il tempo necessario - prima - di fare qualsiasi altra cosa.
  • 2. Comprendere il problema, prima a livello razionale e poi a livello energetico. Ossia: se una persona mi dice di avere un problema legato all'ansia, prima ascolterò ciò che ha da dirmi per farmi un'idea di qual'è il punto di partenza dal quale devo cominciare la mia analisi sottile. Una volta che mi son fatto un'idea del problema (a livello razionale), passerò quindi a testare e valutare il campo energetico del problema stesso, e poi, attraverso la percezione, e quindi l'analisi sottile del campo energetico del problema, passerò dal campo energetico del problema a quelli a lui collegati, fino a quando la mia comprensione del problema - a livello energetico - mi è sufficientemente chiara, che vuol dire aver raggiunto una comprensione olistica del problema, che comprende sapere quando e perché il problema è nato, come si è evoluto, o cosa comporta, sia a livello fisico-emozionale-psichico nella persona, sia a livello energetico (che poi ovviamente sono aspetti diversi della stessa cosa, ma comunque entrambi aspetti che è necessario comprendere). Inoltre, serve soprattutto comprendere quale è la fonte del problema, fonte che ovviamente la persona che ci chiede aiuto ignora (altrimenti non chiederebbe aiuto a noi), e che è incoscia, o, per usare due sinonimi, che è sottile, energetica. Infatti, "comprendere il problema" significa, sostanzialmente, risalire attraverso la percezione al campo energetico che è la fonte del problema (cosa che i vari operatori energetici sul mercato quasi sempre non hanno neanche la minima idea di come fare).
  • 3. Chiedere il consenso al Sé se possiamo lavorare sul problema. E se la risposta è no, poco importa se e quanto la persona che ci ha chiesto aiuto ci paga: in tal caso infatti l'unica cosa da fare è salutare la persona e augurarle buona fortuna. Se invece la risposta è si, possiamo passare al punto successivo.
  • 4. Stabilire un piano di azione, preferibilmente attraverso un dialogo con il Sé.
  • 5. Chiedere il consenso al Sé di attuare il piano di azione che abbiamo scelto per risolvere il problema. Chiaramente, se la risposta è affermativa possiamo proseguire con il punto 6, altrimenti dobbiamo fare un passo indietro e rivedere il nostro piano di azione, fino a quando non troviamo un modo adeguato di agire, ossia fino a quando il nostro piano di azione viene approvato dal Sé.
  • 6. Trattare il problema (come abbiamo pianificato di fare).
  • 7. Valutare il lavoro svolto, andando a percepire se e quali cambiamenti ci sono stati. Se sentiamo che il problema a livello energetico non si è risolto, tornare al punto 6, o al 4, o addirittura al 2 se i cambiamenti sono stati minimi o nulli. Se il lavoro richiede molto tempo, chiaramente si può riprendere dal punto 6 in una successiva sessione di lavoro, ma in tal caso bisogna sempre e comunque completare la sessione con i due passaggi che rimangono, ossia i punti 8 e 9.
  • 8. Andare a percepire, e poi a sciogliere, qualunque "sporcizia energetica" che il soggetto ci ha trasmesso durante il trattamento. E magari, anche quelle che noi abbiamo trasmesso a lui.
  • 9. Andare a percepire, e poi a sciogliere, qualunque connessione abbiamo creato tra noi e il soggetto trattato, fino ad eliminarle completamente.

I punti 2, 3, 4 e 5, spesso vengono fatti tutti insieme, dando per scontato alcune cose, per esempio che avere il consenso ad agire significhi poter agire come si preferisce. O più semplicemente, in molti casi, considerato che l'operatore conosce un solo modo di agire, si chiede contemporaneamente (senza pensarci troppo) sia il consenso ad agire che il consenso ad agire in quel modo. Fare ciò non è assolutamente sbagliato, anzi, anche io lo faccio spesso. I risultati che poi si ottengono però nel farlo con consapevolezza in genere sono abbastanza diversi da quelli che si ottengono facendolo con incoscienza (come per ogni altra cosa, in particolare quando si parla di operare nel sottile).

Si potrebbe dire molto su come va fatto un trattamento energetico "fatto bene", ma non essendo lo scopo di questo articolo, mi auguro che il lettore si accontenterà di ciò che ho scritto (d'altronde ormai questo articolo è già diventato fin troppo lungo, e devo dire ancora un paio di cosette).

Impara a lavorare su te stesso

Ora, comunque, vorrei specificare una cosa, che potrebbe sembrare scontata, ma che da quel che vedo tanto scontata mi sembra che non è: chiunque, idealmente, dovrebbe fregarsene di andare a farsi fare da altri un trattamento energetico, ma dovrebbe piuttosto imparare a lavorare lui stesso su di sé, per il semplice motivo che in questo non solo non dovrebbe pagare nessuno, ma soprattutto sarebbe molto più efficace, e potrebbe, come dovrebbe, lavorare su di sé costantemente, ogni giorno. Tra gli articoli che ho pubblicato puoi trovare per esempio la Meditazione della Centratura e una spiegazione introduttiva alla Disciplina Mentale, pratiche che tutti da piccoli avremmo imparato a fare quotidianamente, se il sistema scolastico avesse pensato in qualche misura anche alla nostra educazione (invece che a programmarci soltanto al pensiero unico, inculcandoci una mentalità limitante e schiavista che ci porterà per tutta la vita alla ricerca di un salvatore esterno). Entrambe queste pratiche sono fondamentali per affrontare la Via del Sé, e in particolare la Meditazione della Centratura potrebbe anche facilmente sostituire il 99% degli operatori olistici-energetici che troviamo sul mercato, e pertanto farci risparmiare un sacco di soldi. Ma dato che non viviamo in una società ideale, non impariamo nemmeno a badare a noi stessi né a prenderci le nostre responsabilità. E infatti poi ogni tre per due sentiamo il bisogno di trovare qualcuno che ci prenda per mano e ci accompagni nella risoluzione dei nostri problemi, indipendentemente da quali essi siano. Quando, invece, un po' di pratica potrebbe donarci risultati infinitamente maggiori. Farsi dare una mano comunque non è per forza sbagliato, anzi, sicuramente è molto meglio chiedere aiuto piuttosto che rischiare di peggiorare ulteriormente le cose. E anche se nel caso delle energie sottili sarebbe altamente preferibile imparare a lavorare su di sé, nel caso in cui invece decidiamo di andare a farci fare un trattamento, cerchiamo di scegliere almeno qualcuno che sappia cosa fa.

Prima di rivolgersi ad un (buon) operatore olistico, comunque, come anche prima di cominciare un corso o un percorso spirituale o pseudo tale, bisognerebbe intanto farsi una domanda: io voglio Vivere o sopravvivere? Voglio stare bene? Voglio essere felice? Voglio raggiungere il massimo della mia salute psico-fisica? O preferisco continuare ad essere soggetto al "fato", essere passivo agli eventi che accadono, rimanere intrappolato sempre negli stessi schemi, nelle stese abitudini? Se la risposta è subito chiara, ed è si, io voglio Vivere, voglio manifestare il Sè Divino, voglio iniziare un cammino di purificazione e trasmutazione interiore e quindi - voglio cambiare - allora può avere senso cercare qualcuno che comprende e vive la Scienza Sacra, per farsi guidare nella Via verso il Sé. Un percorso che ci aiuterà a comprendere cosa vogliamo veramente, a capire dove nascono quei vuoti che vorremmo tanto colmare, a guardarci allo specchio e a prendere coscienza della propria oscurità. Altrimenti, meglio lasciar perdere fin da subito, e dedicare il proprio tempo ad uscire con gli amici, scopare, fare sport, studiare, guardare la tv, o qualunque altra cosa riesca ad intrattenerci, a distrarci, a farci dimenticare quanto inutile e priva di senso sia la nostra vita. Anche se, personalmente, quello di prendere l'abitudine di praticare quotidianamente (o quasi) la Meditazione della Centratura, è un consiglio che darei a chiunque, perché, almeno da quanto ne so, finora chiunque lo ha fatto ha ottenuto da questa abitudine solo tanti benefici. Senza contare che fare anche una sola volta la Meditazione della Centratura molto probabilmente è anche molto molto meglio che farsi un giro dall'operatore olistico di turno.

Non fidarsi è meglio

Se vuoi imparare ad usare l'energia sottile in modo consapevole ed efficace, lo PsyClub - forse - può fare per te. La partecipazione è gratuita, ma qua chiediamo impegno e disciplina. E pratica quotidiana. Se per te sono parole troppo difficili, il mio consiglio è di praticare - quando hai tempo - la Meditazione della Centratura, e di evitare di farti fare trattamenti energetici o di seguire corsi spirituali o pseudo tali, nella speranza di risolvere chissà quale problema, in quanto - molto probabilmente - perderesti soltanto il tuo tempo. Piuttosto vai a farti una sauna o una passeggiata nel bosco. Se poi sei piuttosto sicuro che l'operatore olistico che hai scelto è tra quel 1% che sa quel che fa, chiaramente il discorso è diverso, in quanto lui/lei un aiuto concreto invece probabilmente te lo può dare. Come si fa, però, ad essere sicuri che un certo operatore olistico sia tra quel 1%? Al momento sono solo due i modi che mi vengono in mente: o impari a percepire le energie sottili e i corpi sottili, e ti fai un'idea di quanto sia bravo l'operatore percependo con i tuoi sensi quanto ha lavorato su sé stesso e quindi cosa - in teoria - dovrebbe riuscire a fare (ma se impari a farlo, poi tanto vale anche che sia tu a lavorare su te stesso/a, e quindi andare da un operatore olistico a quel punto non ti serve neanche più), oppure, in alternativa, puoi sempre provare a chiedergli di leggersi questo articolo e sentire poi cosa ne pensa. Se è completamente d'accordo infatti - forse - qualcosa lo ha capito, e con lui puoi almeno provare a fare un tentativo e vedere come va, se invece ti risponde che questo articolo è tutto sbagliato, e che lui/lei canalizza l'energia universale e che pertanto non ti devi preoccupare di nulla, o stupidaggini simili, in questo caso forse è meglio che ti trovi qualcun altro. La testa è tua, e alcuni neuroni mi auguro tu li abbia, quindi cerca di usarli e fai le tue scelte: la responsabilità della tua vita è soltanto tua.

Se dopo tutto questo sei ancora interessato/a a ricevere un trattamento "fatto bene", puoi scriverci dalla pagina contatti. Noi dello PsyClub ogni tanto facciamo trattamenti energetici, di solito li facciamo gratuitamente e li possiamo fare anche a distanza: non serve incontrarsi di persona, possiamo fare un trattamento di riequilibrio energetico ovunque tu sia, basta solo una chiamata. Sappi però che non facciamo trattamenti a chiunque: qui nello PsyClub di solito facciamo i trattamenti gratuitamente, e proprio per questo li facciamo in primis se abbiamo voglia e tempo, e poi li facciamo se e solo se il caso è di nostro interesse, a fini di ricerca e/o come allenamento nel percorso di pratica che portiamo avanti. Pertanto, se ti diciamo di no, se proprio ci tieni puoi sempre iniziare gratuitamente il percorso con noi e imparare da solo/a a lavorare su te stesso/a, altrimenti dovrai cercare altrove.

Ad maiora.