Piccola Introduzione

La Scienza della Luce - Parte 1

Piccola Introduzione

Fin dai tempi più antichi i nostri antenati hanno osservato il cielo, misurando e descrivendo il moto degli astri, del grande orologio cosmico che, apparentemente, ruota sopra la nostra testa. Con il passare degli anni queste osservazioni hanno portato allo sviluppo della scienza astronomica, una conoscenza che, successivamente, è confluita in quello che era il culto stellare, il quale poi è diventato l’Astrologia, una scienza analogica che comprende la conoscenza astronomica e che va ben oltre la lettura dell’oroscopo, il quale ne è solo l'aspetto più conosciuto e volgare.

Dalla Sapienza Astrologica derivano tutti i simboli e il linguaggio usati nella tradizione sacra e iniziatica: quindi, se non si conosce l’astrologia, non si può nemmeno comprendere una buona parte dell’antica sapienza.

In questa serie di articoli cominceremo con il trattare prima i concetti di base di astronomia necessari a comprendere le basi delle meccaniche celesti, e successivamente comprenderemo come sopra a queste meccaniche è stata sviluppata la simbologia tradizionale.

Prima di passare ai fondamenti di astronomia, penso sia giusto chiarire che i vari modelli astronomici, compresi quelli eliocentrico e geocentrico, sono solo un’interpretazione della realtà, e non devono essere per forza migliori o peggiori di altri. Inoltre, non è neanche detto che per quanto un modello possa sembrarlo, sia effettivamente quello “giusto”: potremmo sempre un giorno fare una nuova scoperta e capire così che le cose sono un po’ diverse da come le credevamo.

Giusto per fare un esempio: nel modello astronomico “ufficiale” corrente, quello eliocentrico, la Terra ruota attorno al Sole lungo un’orbita che si approssima ad un andamento di tipo ellittico, e uno dei fuochi dell’ellisse è la posizione relativa al Sole. Secondo il modello astronomico di Marco Todeschini, più accurato di quello attuale, l’orbita terrestre è formata invece da due archi di spirale. Secondo il grande Pier Luigi Ighina, invece, i pianeti sarebbero fermi, e sarebbe l’etere (lo spazio) a muoversi tra loro. Ma approfondiremo questi discorsi in altri articoli.

Quale che sia il modello più corretto comunque al momento è poco importante, primo perché in base al contesto uno può essere più utile di un altro, e secondo perché i fondamenti di astronomia che qui stiamo per trattare sono per la maggior parte osservazioni verificabili da chiunque, e semplici definizioni basate su tali osservazioni. Osservazioni che praticamente tutti i popoli della storia hanno fatto ed alle quali hanno legato miti e simboli.

Ci vediamo quindi nel prossimo articolo, nel quale cominceremo lo studio della parte astronomica con la sfera celeste.