Gli "Stati dell'Esistenza" e i Corpi Sottili

La Scienza della Luce - Parte 18

Figura Universale della Divina Commedia - Ad opera di Michelangelo Caetani di Sermoneta, 1855.
Figura Universale della Divina Commedia
Ad opera di Michelangelo Caetani di Sermoneta, 1855.
Credits: Michelangelo Caetani, Figura Universale Della Divina Commedia - Wikipedia.

Gli stati di coscienza sono i "modi di stare" della coscienza, come dicono le parole stesse. Ma cosa vuol dire? La risposta è semplice: cioé che la coscienza si manifesta (o esprime) in vari modi, o stati: può essere triste o felice, può essere concentrata nel dipingere un quadro o nel ragionare su un problema, eccetera. E gli "stati dell'esistenza", a cui ha accennato Guénon nella citazione riportata nell'articolo precedente (e della quale per comodità ho riportato qui di seguito la parte finale), sono la stessa cosa? No, non proprio. Cosa sono quindi questi stati dell'esistenza?

Talvolta, il punto è circondato da più cerchi concentrici, che sembrano rappresentare i diversi stati o gradi dell'esistenza manifestata, disponentisi gerarchicamente secondo la loro maggiore o minore distanza dal Principio primordiale. Il punto al centro del cerchio è stato anche assunto, e probabilmente fin da un'epoca assai remota, come una figura del Sole, perché esso nell'ordine fisico è realmente il Centro o il «Cuore del Mondo»; e tale figura è rimasta sino ai nostri giorni come segno astrologico e astronomico usuale del Sole. Forse per questa ragione la maggior parte degli archeologi, dovunque incontrano questo simbolo, pretendono di assegnargli un significato esclusivamente «solare», mentre esso ha in realtà un senso ben altrimenti vasto e profondo; dimenticano, o ignorano, che il Sole, dal punto di vista di tutte le tradizioni antiche, è simbolo del vero «Centro del Mondo» che è il Principio divino.

- René Guénon, Simboli della Scienza Sacra.

La coscienza si manifesta come un'onda in uno stagno: il suo movimento è una pulsazione di espansione e contrazione che attraversa le varie dimensioni dell'esistenza, da quella più "spirituale" a quella materiale, e viceversa. Possiamo immaginare quest'onda espandersi ritmicamente dal punto centrale del cerchio fino alla circonferenza, per poi rimbalzare e tornare a implodere nel centro. Il raggio del cerchio diventa quindi un ponte tra "coscienza originaria" e "coscienza manifesta", il quale attraversa le varie dimensioni dell'esistenza. Questo raggio-ponte, che essendo una linea, o segmento, è costituito di infiniti punti, ossia infiniti "stati di coscienza". Questi infiniti "stati di coscienza", Tradizionalmente, vengono suddivisi in un numero finito di parti (in genere 3, 4 o 7). Che è un po' ciò che facciamo anche con la musica: tra un DO inferiore e quello superiore ci sono infinite frequenze, eppure noi scegliamo (solitamente) 6 note tra due DO, le quali suddividono le infinite frequenze tra i due DO in sette parti, sette intervalli di frequenze.

Similmente, se disegniamo all'interno di un cerchio altri 6 cerchi concentrici, divideremo il raggio in sette segmenti, e lo spazio interno al cerchio in sette aree. Queste sette suddivisioni del viaggio di manifestazione della coscienza sono, secondo il modello astrologico-esoterico, i sette stati dell'esistenza, ossia le sette dimensioni nelle quali si manifesta la coscienza, le quali contengono i cosiddetti "corpi sottili". Le sette dimensioni sono rappresentate anche, per esempio, nei sette cieli del paradiso dantesco (dalla Luna a Saturno). Qui (e nei prossimi articoli) parleremo di sette (e più) dimensioni, ma in altri modelli sono tre, quattro, o un altro numero. Chiariamo subito che non c'è un modello uno giusto o uno sbagliato: sono solo modi diversi di descrivere la stessa realtà. Proprio come alcuni scelgono di usare scale musicali da sette note, mentre altri usano scale con un numero di note differente: linguaggi diversi per descrivere la stessa realtà.

Nell'immagine in copertina possiamo vedere la suddivisione dei cieli nel paradiso dantesco, nei quali ritroviamo appunto ciò di cui stiamo parlando. Come possiamo vedere nell'immagine, nel paradiso di Dante ci sono ben nove cieli, al centro dei quali troviamo la Terra (il pianeta), divisa in due emisferi: l'emisfero della Terra (l'elemento) e l'emisfero dell'Acqua. La Terra (pianeta) è circondata dall'atmosfera-Aria, sopra la quale sta il Fuoco, che coincide con il Cielo della Luna. Come sappiamo, analogamente nel corpo umano (ossia la Terra-pianeta) troviamo ossa, muscoli e liquidi vari (Terra-elemento e Acqua), un sistema respiratorio (Aria) e un sistema nervoso, Elettro-Magnetico (Fuoco-Luna). Quest'ultimo, come vediamo nell'immagine (e come possiamo facilmente intuire) è il "confine", o il collegamento, tra i cieli superiori e la terra-corpo. Ma quale è la differenza tra i vari cieli superiori? Dipende dal modello che usiamo. Una prima spiegazione legata all'astrologia classica (e quindi ai cieli danteschi) la possiamo trovare nella seguente descrizione dei Sette Pianeti.

Luna

La Luna esprime la parte femminile e ricettiva dell’identità: l’emotività, la sensibilità, l’empatia.
È quella parte della psiche deputata a sostenere, nutrire e sentire. Rappresenta i bisogni più intimi – accoglienza, sostegno, supporto – che, una volta superati, rendono emotivamente maturi. Nella Luna c’è l’attitudine a fondersi con l’altro e il senso della collettività. Questo pianeta è fortemente connesso all’infanzia, così come alla maternità.

Mercurio

Mercurio è la mente logica, analitica, comunicativa. È deputato allo scambio di informazioni, al contatto veloce, così come alla curiosità. Nella mitologia classica, non a caso, Mercurio era l’unica divinità che poteva frequentare tutti i mondi in quanto messaggero degli dei. Questo pianeta è sinonimo di dinamismo e movimento. Riflette i collegamenti, le sinapsi.

Venere

Venere incarna la relazione: il rapporto con l’altro in cui i bisogni lunari sono stati superati e che nasce per il reciproco piacere di stare insieme. Questo pianeta rappresenta l’affetto che nasce da una valutazione, da una scelta. Una sua caratteristica è la mediazione, strumento indispensabile per la costruzione di un rapporto. Venere è legata al piacere, al senso estetico e all’armonia, intesa anche in chiave spirituale. La bellezza e la ricerca di armonia dell’archetipo si declinano in tutti gli aspetti della vita, tra cui la salute e le arti.

Sole

Il Sole rappresenta il senso di identità, l’Io. Incarna quella parte legata al maschile che si traduce in una spinta verso l’autorealizzazione, ovvero verso la propria azione nel mondo, il proprio progetto di vita e l’espressione di sé. È il centro, il fulcro della coscienza, attorno al quale ruotano gli altri archetipi.

Marte

Marte è l’energia per eccellenza: l’azione, l’affermazione di sé, l’aggressività. È guidato da una grande volontà verso ciò che “l’Io” vuole ottenere, e, nei suoi aspetti più luminosi, rispecchia la figura nobile dell’eroe al servizio di un ideale. Se non viene incanalato bene e se non ha obiettivi, Marte può essere impulsivo e dirompente, mosso da una grande rabbia. La rabbia è un’emozione legata al cervello rettiliano, il più primitivo, che rischia di mettere in scacco la razionalità.

Giove

Nella nostra struttura di personalità Giove rappresenta la voglia di conoscere, di guardare e andare lontano, oltre il quotidiano, la conquista. In lui si esprimono la fiducia, la scoperta, la visione e l’immaginazione. È legato al nutrimento in senso lato, filosofico e spirituale. Governa gli studi superiori che necessitano di elaborazione e sintesi. La natura di questo pianeta è espansiva, tende a dilatare e amplificare quello che incontra.

Saturno

Saturno rappresenta l’autonomia e l’indipendenza, l’uscita dal nido, la realizzazione e la maturazione. È propenso ad accettare le responsabilità che l’essere adulti comporta, stando dritti sulla propria schiena. Saturno ha a che fare con il senso di realtà (anche in un’accezione lievemente pessimistica): gli è propria la capacità di tirare le somme, fare bilanci e verifiche. “Il grande potatore” elimina ciò che non serve per lasciare spazio a quello che davvero conta.

- I Sette Pianeti, Breve riassunto dei principali significati degli Archetipi Planetari.

In questa descrizione dei sette archetipi planetari (che ho scelto più che altro per la sua brevità) possiamo intravedere una progressione che va dalla mente più "bassa" e istintiva (Luna) a quella più "alta" e realizzata (Saturno). Noi esistiamo e ci manifestiamo all'interno di questi sette "cieli". Quando siamo tristi o felici, quando ragioniamo o usiamo la creatività, o entriamo in uno stato di empatia, stiamo "portando" la nostra coscienza in uno di questi sette cieli: gli "stati di coscienza" a cui abbiamo accennato all'inizio sono quindi direttamente collegati agli "stati dell'esistenza" di cui parlava Guénon, con la differenza che i primi guardano all'effetto, mentre i secondi guardano alla causa. In altre parole, quando ci immergiamo in un problema matematico (astratto), ed usiamo il ragionamento per risolverlo, nel linguaggio simbolico-esoterico stiamo manifestando il nostro Marte, ovvero la nostra coscienza è presente, o si sta esprimendo, nel quinto cielo (o quinta dimensione).

Quella che abbiamo visto sopra però, più che una sintesi dei sette corpi sottili, è una sintesi dei sette pianeti secondo l'astrologia classica. E le due, in effetti, hanno non poco in comune. Proviamo ora a vedere i sette corpi sottili dal punto di vista (non molto distante) dell'anatomia sottile, alla quale Zamperini ha dedicato anni e anni di ricerca.

1. Nel modello di Roberto Zamperini il corpo "denso-sottile" (il Cielo della Luna) è quello che gestisce l'interazione tra il corpo fisico e le dimensioni più sottili. È la connessione, il "ponte", tra denso e sottile.

2. Il Corpo Emozionale Inferiore (o Astrale Inferiore - Mercurio) è la sede delle emozioni inferiori: l’affetto, la dedizione, la rabbia, la paura, il bisogno di potere, eccetera.

3. Il Corpo Emozionale Superiore (o Astrale Superiore - Venere) è la sede delle emozioni superiori: l’amore incondizionato, il coraggio, l’ira.

4. Il Corpo Razionale Inferiore (detto anche Mentale Inferiore - Sole) è la sede della capacità di gestire la logica per problemi concreti.

5. Il Corpo Razionale Superiore (detto anche Mentale Superiore - Marte) è la sede della capacità di gestire la logica per problemi astratti.

6. Il Corpo Ispirazionale Inferiore (detto spesso Coscienziale - Giove) è la sede della capacità di superare la logica, utilizzando l'intuizione per problemi concreti.

7. Il Corpo Ispirazionale Superiore (detto spesso Spirituale - Saturno) è la sede della capacità di superare la logica, utilizzando l'intuizione per problemi astratti.

Questo riassunto sui corpi sottili è in parte tratto dall'articolo "Anatomia Sottile e Fiori di Bach: dai chakra ai corpi sottili (2)", di Sonia Germani Zamperini che consiglio come approfondimento, insieme a "Un concetto difficile da comprendere: il sentire di coscienza (6)" - e precedenti - di Roberto Zamperini.

Come ben spiega Roberto Zamperini negli articoli che ho appena suggerito, tutti possediamo quantomeno degli "embrioni" di tutti i sette corpi sottili. La maggior parte delle persone però vive perlopiù nelle dimensioni più basse, ossia dalla prima (il Cielo della Luna) alla terza, e un po' nella quarta. Le persone più "colte" arrivano anche in quinta, quelle più "filosofiche" ogni tanto salgono in sesta, e solo chi pratica qualche forma di meditazione raggiunge la settima. O meglio: tutti, ogni giorno, almeno per qualche istante, entrano nella settima dimensione (quella nella quale, per così dire, siamo più "connessi con il cosmo"), ma chi "pratica meditazione" (una generalizzazione che serve giusto per capirci) entra in settima dimensione molto più spesso.

Da notare comunque che i corpi sottili non sono esattamente la stessa cosa delle dimensioni, anche se finora li ho usati quasi come sinonimi, ma approfondiremo meglio questi aspetti un'altra volta. Comunque, al di là di come scegliamo di suddividerli, i corpi sottili sono - sostanzialmente - l'espressione della coscienza. Ossia la coscienza può vivere ed esprimersi nelle varie dimensioni nella misura in cui riesce ad essere presente in esse. Questo è ciò che si dovrebbe intendere, in un percorso spirituale, con "elevare la coscienza": allenare la propria coscienza a vivere (anche) nelle dimensioni superiori dell'esistenza. Della "pratica spirituale" ho già parlato in altri articoli (vedi per esempio "Sul Percorso Iniziatico - Parte 1"). Nei prossimi articoli invece continuerò a trattare l'Astrologia e la Metafisica del Numero, e farò anche qualche accenno alle varie dimensioni secondo il modello Numerico-Astrologico, a partire dalla prima dimensione, il "Cielo della Luna", associata al Numero Due. Il Numero Uno infatti (come visto nell'articolo precedente) è associato al centro dal cerchio, la Coscienza pura, immobile, che prendendo Consapevolezza di Sé si mette in moto, iniziando il suo viaggio, lungo il quale attraversa le varie dimensioni, fino alla circonferenza, il mondo manifesto, per poi tornare indietro. La prima dimensione quindi (che nel caso "dell'andata" è quella più vicina al centro, mentre al ritorno quella più vicina alla circonferenza) è associata al numero Due, il primo numero femminile, ricettivo. Potremmo quindi considerare entrambe le direzioni del percorso ("andata e ritorno", "espansione e contrazione"), che sono le cause/forze rispettivamente del ciclo creativo e di quello evolutivo. Potremmo, e nei prossimi articoli un po' forse lo farò, anche se tratterò più che altro del secondo, ossia quello "di ritorno" (cioè quello considerato anche nel paradiso dantesco, associato ai corpi sottili).

Su dimensioni e corpi sottili comunque, oltre a quanto ho già scritto e a quanto scriverò nei seguenti articoli in merito al modello Numerico-Astrologico, mi auguro di scrivere anche altri articoli dedicati, dato che è un argomento piuttosto vasto e che merita ulteriori approfondimenti.

Prima di chiudere l'articolo, aggiungo una piccola precisazione, visto che alcuni, forse, a questo punto si staranno domandando se questo discorso ha qualcosa a che fare con i sette chakra, o qualcosa di simile. Risponderò qui molto molto brevemente, e per ulteriori approfondimenti vi rimando sia agli altri miei articoli sia a quelli di Zamperini: i chakra non sono sette, ma milioni, e il modello dei sette chakra è una simbologia che racchiude aspetti più sottili/esoterici di quelli che vengono usualmente considerati. Tra questi aspetti però si, ci sono - anche - insegnamenti associati ai corpi sottili, e quindi quel modello (con un po' di buon senso) può essere letto come spiegazione dei sette corpi sottili, o dei sette livelli spazio-temporali nei quali si manifesta la coscienza... che comunque non sono i soli. Ma scopriremo di più nei prossimi articoli.

A presto.