Il Segreto della Luce - Parte 1 - Capitolo 3

Walter Russell

Il Segreto della Luce - Parte 1 - Capitolo 3

Walter Russell: Il Segreto della Luce, Capitolo 3.
Traduzione a cura dello PsyClub.

SENSAZIONE E COSCIENZA

Dio è coscienza. La coscienza è statica. La coscienza è il SAPERE della mente Il sapere è statico.

La coscienza è la consapevolezza spirituale dell'Essere, dell'onniscienza, dell'onnipotenza e dell'onnipresenza.

L'uomo è l'unica unità della Creazione che ha la consapevolezza cosciente dello Spirito dentro di sé e la consapevolezza elettrica della luce dualmente condizionata che agisce sui suoi sensi. Tutte le altre unità della creazione hanno solo la consapevolezza elettrica.

Solo l'uomo può essere liberato dal corpo per pensare con Dio, per parlare con Dio ed essere ispirato dalla Sua Luce centrale. Tutte le altre unità della Creazione sono limitate nelle loro azioni a riflessi automatici da memorie sensoriali costruite attraverso secoli di percezione e registrazione di tale percezione come istinto.

Allo stesso modo la stessa confusione ci porta all'adozione di termini come "Mente Subconscia" e "Mente Superconscia".

Non c'è che una sola Mente che funziona universalmente all'interno di tutte le cose create, e quell'unica Mente non è stratificata né divisa in più o meno. Non ci sono diverse condizioni dell'Unica Mente, né ci sono diversi tipi di menti.

IMMAGINAZIONE

Dio è l'immaginatore della Sua Unica Idea.

Tutta l'immaginazione è l'immaginazione di Dio.

Tutte le forme creatrici in questo universo pensato dall'immaginazione di Dio sono costruite a immagine della Sua immaginazione, e creano "a Sua immagine".

Tutte le forme in questo universo creatore di forme immaginate non sono che registrazioni elettriche delle immaginazioni di Dio. Esse non hanno esistenza. Le registrazioni dell'Idea non sono l'idea che registrano.

Non hanno sostanza. Non sono che luci bianche e nere di campi d'onda centrati sul sole dello spazio assemblati in sistemi vibranti per simulare la sostanza in un universo oggettivo che non è, ma sembra essere.

L'immagine di Dio non è mai iniziata e non finirà mai.

Non è stata "creata" in qualche remoto tempo passato da qualche vasto evento cosmico, come comunemente si crede. Né è condannata a una "morte termica" dall'espansione nel nulla.

Questo è un universo creatore, non è creato.

Dio non ha iniziato ad immaginare in un tempo fisso, perché il tempo non esiste. Questo universo di onde luminose che registra il sapere di Dio attraverso il suo pensare e immaginare è eterno come è eterno il pensiero di Dio.

ISPIRAZIONE

L'ispirazione è il linguaggio della Luce che l'uomo usa per parlare con Dio.

L'ispirazione è quella profonda consapevolezza della coscienza dell'Essere che differenzia il genio o il mistico dall'essere di media intelligenza.

L'ispirazione nell'uomo è accompagnata da un'intensa estasi mentale che è caratteristica di tutti coloro che diventano intensamente coscienti della loro vicinanza a Dio.

I geni ispirati dimenticano i loro corpi mentre sono profondamente coscienti della loro esistenza come intera Mente. I loro corpi, così dimenticati, agiscono quasi automaticamente in obbedienza all'istinto e ai riflessi della memoria cellulare.

I geni ispirati traducono la conoscenza di Dio in parole dell'uomo per l'anima dell'uomo. Essi elevano tutta l'umanità reinspirando tutti coloro che ascoltano le loro parole e i loro ritmi estatici.

Colui che sintonizza il suo cuore con i messaggi del genio si purifica. Nessuna impurità può esserci nel suo cuore perché in verità egli è in comunione con il Sacro Uno.

"Solo l'uomo, tra tutte le cose che ho creato, ha cominciato a sentire i Miei sussurri. Fin dal suo inizio la Mia piccola voce ha sussurrato in lui che Io sono lui ed egli è Me; ma tutt'ora l'uomo barbaro sul suo piccolo nuovo mondo ascolta con attenzione e costruisce idoli che accumula davanti a Me, perché è ancora nuovo. Non è ancora che nel fermento della sua prima fermentazione.

"perché io dico che tutte le cose che scaturiscono dalla Mia Vita hanno la Mia Vita che scorre attraverso di loro, fino all'ultimo di essi; ma dico che anche se la Mia Luce di Vita immortale scorre attraverso quei simboli mortali del Mio pensiero, non li tocca nel suo passaggio.

"Quando conosceranno in loro la Luce di Me, allora essi saranno Me ed Io loro".

- Da La Divina Iliade